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Ha solo 25 anni l'islandese Ólafur Arnalds, ma già il talento e la preparazione si vedono bene. L'esordio da solista avvenne nel 2007 col primo album Eulogy for Evolution. A quello ne sono seguiti altri negli anni, finché il compositore e polistrumentista ha deciso di ripetere, in un certo senso, l'esperienza particolare del 2009 quando, per realizzare l'album Found Songs, compose e pubblicò un brano al giorno per sette giorni.
Il 3 ottobre del 2011 Ólafur Arnalds ha deciso di ripetere l'esperimento, al fine di creare un nuovo album: Living Room Songs. Come il nome del disco suggerisce, ciascuna canzone è stata suonata e registrata live nel soggiorno dell'artista, una ogni giorno per una settimana. E subito ogni brano è stato reso disponibile sul sito web per il download gratuito, insieme al video dell'esecuzione. L'album è poi uscito il 23 dicembre, anche se tuttora sul sito è possibile scaricare gratis le canzoni e guardare tutti i sette video.
Un'idea originale, che aiuta di certo la diffusione della musica di Arnalds, un genere di musica vicino al classico e insieme sperimentale.
Ascoltando Living Room Songs si respira un'atmosfera intima, la musica è toccante ed avvolgente, con gli archi che dolcemente accompagnano la melodia del piano. Una meraviglia per le orecchie e per l'anima.
Ma ripercorriamo le sette tracce.

Giorno 1: "Fyrsta"



Come dice il titolo ("First", in inglese"), la prima canzone della serie ma anche il primo tema musicale scritto durante la permanenza di Arnalds a Los Angeles dopo settimane di blocco creativo per adattarsi al nuovo posto. Brano semplice, dolce e delicato come una carezza.


Giorno 2: "Near Light"



Il secondo brano della serie vede l'introduzione di un po' di elettronica (la madre e la sorella dell'artista sono alle prese con i synth). Una canzone che apre e riempie il cuore, malinconica ma al tempo stesso ottimista, piena di luce.


Giorno 3: "Film Credits"



"Film Credits" è una variazione di un tema facente parte della colonna sonora realizzata da Arnalds per il film "Another Happy Day". Violini e violoncello suonano una triste ma bellissima melodia, con Arnalds questa volta solo direttore d'orchestra.


Giorno 4: "Tomorrow's Song"



La quarta traccia è un'evoluzione di un tema improvvisato per la prima volta dall'artista durante una delle date a Berlino del suo tour di improvvisazione.
Una deliziosa armonia addolcisce con la sua semplicità, accompagnando l'ascoltatore ad un dolce riposo, in attesa del nuovo giorno.


Giorno 5: "Ágúst"



L'elegiaca "Ágúst" riempie il cuore: il piano accompagna con i suoi accordi un violino quasi struggente, mentre la viola aggiunge movimento. Bellissima.


Giorno 6: "Lag fyrir Ömmu"



La canzone, in inglese "Song for grandma", è un omaggio che l'artista ha fatto ad una persona cara. Il brano è un crescendo, dall'assolo di Arnalds al piano suonando un lento motivo malinconico fino all'ingresso trionfale di uno stuolo di archi che, lentamente, allargano lo spazio, danno aria e avvolgono in un tenero ricordo.


Giorno 7: "This Place is a Shelter"



Il brano di chiusura del disco parla di casa, del rifugio dove sappiamo di poter tornare, nonostante tutto. E così la melodia ci accoglie dolcemente, facendoci sentire a nostro agio, segnando la fine di un meraviglioso viaggio emozionale.


Con Living Room Songs Ólafur Arnalds ci regala un'altra perla di luminosa bellezza, circa 23 minuti di melodie che infondono malinconia, dolcezza, tristezza e speranza al tempo stesso. Un meraviglioso ascolto dall'inizio alla fine. Un altro tassello nella sua carriera, che contribuisce a farsi una reputazione nel mondo dei musicisti neo-classici contemporanei.

Sul sito web http://livingroomsongs.olafurarnalds.com/ potete ancora scaricare gratuitamente tutte le canzoni in mp3 a 128 Kbps, oppure acquistare i vari formati del disco.

Cinque musicisti jazz che si incontrano, ognuno con proprie idee, esperienze, stile e contaminazioni; tutti questi elementi che si mescolano, interagendo, per dar vita infine ad un insieme di brani ricchi di sfaccettature e di grande piacevolezza. Come una reazione chimica, in cui dall'interazione tra diversi elementi esce fuori qualcosa di nuovo. Così è nato "Kimica", disco di debutto dell'Alkèmik Quintet guidato dal trombonista Alessandro Tedesco. Cinque giovani e talentuosi musicisti campani, vincitori all'unanimità dell'edizione 2008 del Waltex Jazz Competition, un concorso dedicato ai giovani talenti del jazz, che gli ha permesso di guadagnare un contratto discografico con la Radar Music.
"Kimica" è un disco di ottimo jazz, con diverse influenze, contenente sei brani firmati dai membri del quintetto più tre rifacimenti: "C'Amor'" di Marco Zurzolo e due celebri classici, "Sophisticated Lady" (Duke Ellington) e "The Preacher" (Horace Silver), reinterpretati con bravura e maturità. L'intero album si contraddistingue per la piacevolezza d'ascolto e l'eleganza; i componimenti non sono mai seriosi o pesanti, bensì spesso frizzanti e coinvolgenti: non è difficile ritrovarsi a tamburellare con le dita o con i piedi per seguire il ritmo. Solo raramente si ha l'impressione di un eccessivo allungamento del brano, ma è un peccato veniale. Un brano che spicca è senza dubbio "Cinderella", del bassista Davide Costagliola. Un pezzo dolce, molto godibile, con il sassofono che regala le note di un amabile melodia giocando, a tratti, con il trombone, e poi il piano che si fa avanti, sempre con il sottofondo di una delicata batteria. Molto interessante anche il brano d'apertura, "Modulations" (di Alessandro Tedesco), soprattutto dopo qualche ascolto. Bella la versione di "The Preacher" a cui spetta il compito di chiudere il disco: frizzante, divertente, dal ritmo coinvolgente. Una degna chiusura per un album come questo, composto e suonato bene, ricco di swing e anche elegante. Consigliato in particolar modo agli amanti del jazz, ma vale la pena di ascoltarlo comunque, giusto per capire l'effetto che fa.
Questa la lista dei brani:
  1. Modulations
  2. Cinderella
  3. Spinning
  4. Sophisticated lady
  5. Kimica
  6. Il mago della foto
  7. Bubu settete
  8. C'amor'
  9. The preacher
Potete ascoltare alcuni brani in streaming sul MySpace dell'Alkèmik Quintet: www.myspace.com/alkemikquintet

Questo, invece, è il MySpace di Alessandro Tedesco: www.myspace.com/alessandrotedesco1976
Di Brett Dennen ho già scritto in precedenza, in particolare a proposito del suo album "So Much More". Ebbene, alla fine di ottobre 2008 è uscito il nuovo disco, "Hope for the Hopeless". L'ho potuto ascoltare solo in quest'ultimo periodo e non subito dopo l'uscita, e così soltanto adesso ve ne riferisco.
A differenza del precedente disco, "Hope for the Hopeless" non mi ha convinto subito, mi è servito qualche ascolto in più per apprezzarlo davvero. Questo è un disco che, pur muovendosi nell'alveo tracciato nei precedenti lavori, segna un certo cambiamento, soprattutto nelle sonorità. La voce di Brett è sempre la stessa, inconfondibile e melodiosa, e lo stesso si può dire per il suo stile; ma in questo album egli ha intrapreso una direzione più "commerciale", con l'intenzione di far arrivare la sua musica ad un numero maggiore di persone. E così troviamo più chitarra elettrica ed una musica orientata più sul genere folk-rock, con una spruzzata di ritmi caraibici qua e là. Eppure Brett è riuscito a far ciò senza snaturare la sua musica, senza perdere né il fascino né la sensibilità mostrati nel precedente lavoro. Con questi nuovi brani Dennen potrà sicuramente trovare nuovi fan, senza scontentare i vecchi, perché comunque "Hope for the Hopeless" è un gran bel disco e Dennen resta uno dei migliori cantautori in circolazione. Provate, ad esempio, ad ascoltare "Heaven", incantevole canzone che riassume lo spirito del disco: ogni giorno si fronteggiano difficoltà, si combattono battaglie, si assiste ad ingiustizie, ma non bisogna perdersi d'animo, perché la possibilità del miglioramento è sempre presente, le cose possono andare meglio. "San Francisco", la canzone che apre il disco, è un pezzo accattivante e brioso, come d'altronde la successiva "Make You Crazy", che vede la partecipazione del musicista nigeriano Femi Kuti. Altri ottimi pezzi sono "When She's Gone" o "World Keeps Turning", che cattura subito con la sua spensieratezza, "Who Do You Think You Are" e la lenta ballata finale "Ain't Gonna Lose You". Ma anche "So Far From Me" devo dire che non mi è dispiaciuta affatto, con quel tono sommesso, il velo di malinconia ed il suono delicato.
In conclusione, "Hope for the Hopeless" è un ottimo album, un concentrato del talento di cui è dotato Dennen, molto piacevole per tutta la sua durata, con testi edificanti frutto della sensibilità del cantautore verso ciò che succede intorno a lui e verso i tanti problemi che affliggono il mondo.
Questa la lista dei brani del disco:
  1. San Francisco
  2. Make You Crazy [Featuring Femi Kuti]
  3. Heaven
  4. Closer to You
  5. Wrong About Me
  6. So Far from Me
  7. When She's Gone
  8. World Keeps Turning
  9. Who Do You Think You Are?
  10. Follow Your Heart
  11. Ain't Gonna Lose You
Potete ascoltare le anteprime di tutti i brani qui.

Mentre sul MySpace di Dennen sono disponibili alcuni brani in streaming: www.myspace.com/brettdennen

Sito web: brettdennen.net

Vi faccio vedere il video di "Perfect Games", nuovo singolo estratto dall'album "Now Or Heaven" dei californiani Broken West. Canzone solare e positiva, con un video in cui due killer cercano di uccidersi l'un l'altro.
Sul sito della Merge Records è possibile ascoltare tutto il disco in streaming gratuitamente.




MySpace: www.myspace.com/thebrokenwest

Akira Kosemura è un giovane musicista e compositore giapponese (Tokyo). Dopo un EP e partecipazioni, con suoi brani, in diverse compilation ha pubblicato, nel 2007, il suo primo disco. Si tratta di "It's On Everything", album contenente dodici brani ambient nei quali Kosemura unisce composizioni suonate al piano, elettronica minimale e registrazioni di suoni ambientali reali, come le voci dei bambini che si sentono in più parti del disco o il rumore dell'acqua. Come risultato si hanno poco meno di 54 minuti di puro relax. E' musica dolce, tranquillizzante, serena, pur contenendo qualche momento di lieve tensione o malinconia. E' musica fatta per essere ascoltata stando in pace a casa, ma che apre verso l'esterno con le sue atmosfere evocative. A tratti i suoni elettronici ripetuti, tipici di un approccio minimale, hanno un effetto quasi ipnotico. I vari brani, soprattutto alcuni, ci trasmettono un senso di pace che concilia i nostri pensieri. E così è un piacere ascoltarli. Insomma, proprio un bel lavoro, che fa star bene.
Questa la lista dei brani:
  1. Orgel
  2. Unknown
  3. Pause
  4. A Park
  5. It's on Everything
  6. Pause #2
  7. Solace
  8. Embraced Time mf...
  9. Orgel st
  10. Perpetuity
  11. Perpetuity #2
  12. Coastline
E' possibile ascoltare delle brevi anteprime di tutte le tracce qui.

Sul MySpace di Akira Kosemura sono disponibili un paio di brani da ascoltare in streaming: www.myspace.com/kose0606

Mentre qui trovate gli estratti di quattro brani.

Voglio parlarvi di un album non proprio recente, del 2006, ma che ritengo sia meritevole di attenzione. Il disco in questione è "So Much More", secondo album del cantautore folk californiano Brett Dennen (classe 1979). Un giovanottone dai capelli rossi dotato di uno straordinario talento, tanto da essere stato paragonato ad artisti di grosso calibro come Bob Dylan, Tracy Chapman, Jack Johnson e James Taylor. Certo ancora è forse presto per azzardare paragoni del genere, ma le premesse ci sono tutte. Al pari dei grandi artisti appena citati, Brett Dennen con la sua musica riesce ad emozionare nel profondo, ma sempre con dolcezza, garbatamente. E' come se le sue canzoni facessero parte di noi, parlassero della nostra vita, dei nostri sogni, e così ci fanno pensare, sorridere, ricordare, ci cullano delicatamente. Questo secondo disco è un lavoro di una bellezza sorprendente, da amore a primo ascolto (almeno per me è stato così). Gli ingredienti usati sono diversi e tutti di prima qualità. Innanzitutto la voce splendida di Brett, delicata, espressiva, carezzevole, vagamente femminea. Poi quel suo modo di suonare la chitarra, che è una parte molto importante delle canzoni, non invasiva ma efficace e perfettamente integrata nell'insieme. Arpeggi, fingerpicking, accompagnamenti, tutto è dosato con maestria. A questo aggiungiamo dei testi genuini, che parlano di vita, di sogni, di politica e di ciò che va male nel mondo, e poi delle melodie che colpiscono, coinvolgono, facendo subito presa. Brett è un musicista folk, ma a questo somma elementi pop, rock e ritmi caraibici. Il risultato, come ho detto, è eccezionale. Non a caso John Mayer lo ha voluto come spalla in numerosi suoi concerti e le sue canzoni sono state scelte per diverse serie televisive, tra le quali "Grey's Anatomy" e "Scrubs".
Il disco parte subito alla grande con "Ain't No Reason", emozionante, ottimista nonostante le amare riflessioni. Nella seguente "There Is So Much More", primo singolo estratto, viene fuori il folk. Un brano lento, a tratti sognante, che subito fa star bene e dona serenità. "Darlin' Do Not Fear" è un altro gioiello, una traccia edificante, con un bel ritmo giocoso ed allegro. "Because You Are A Woman" è invece una ballata lenta con tutta un'altra atmosfera. Una canzone intima, profonda e piena di amore. Sentimento, quest'ultimo, che ritroviamo anche nella seguente "She's Mine" e poi in una di quelle che io amo di più: "The One Who Loves You The Most". Non so esattamente perché ma ne vado pazzo, è orecchiabile, movimentata ed anche il sentimento non manca, come si capisce già dal titolo. “I Asked When” è, invece, una canzone di protesta seguita subito dopo dall'allegra "When You Feel It", una fresca ventata di buonumore. La penultima traccia, "So Long Sweet Misery", è pregna di sentimento, mentre la conclusione del disco è affidata a "Someday", un brano ottimista e carico di speranza, con un andamento trascinante.
Insomma un lavoro encomiabile, che fa bene all'anima e conquista con naturalezza, come una bella ragazza che non ha bisogno di trucchi per fare innamorare di sé. Brett Dennen ha stoffa e si vede; ha qualcosa di speciale e se continuerà così farà sicuramente strada. Intanto, nell'attesa del prossimo disco, ci godiamo questo splendido "So Much More".
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Ain't No Reason
  2. There Is So Much More
  3. Darlin' Do Not Fear
  4. Because You Are A Woman
  5. She's Mine
  6. The One Who Loves You The Most
  7. I Asked When
  8. When You Feel It
  9. So Long Sweet Misery
  10. Someday
Potete ascoltare delle brevi anteprime delle varie tracce qui.

Sul MySpace del cantante sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/brettdennen

Mentre questo è il suo sito ufficiale: www.brettdennen.net

Devo dire la verità: non conoscevo i Plastic Operator fino ad una settimana fa circa. Sono andato sul loro MySpace, ho cominciato ad ascoltare qualche canzone ed è subito scattato qualcosa. Loro sono un duo electro-pop formato da Mathieu Gendreau e Pieter Van Dessel, rispettivamente di Montreal e Antwerp. Si sono conosciuti nel 2001 alla Westminster University di Londra, dove tutti e due stavano studiando produzione audio. Da lì hanno cominciato a fare musica assieme e "Different Places" è il loro album d'esordio, uscito a maggio 2007. Perciò un album non recentissimo, ma che bisogna ascoltare, soprattutto per chi è appassionato di musica elettronica, ed in particolare di pop elettronico. Ma anche per chi cerca delle belle canzoni leggere, divertenti, solari, ben fatte e molto orecchiabili. In tutto sono 39 minuti di perfetta fusione tra elettronica e pop, con richiami al passato, alla storia dell'electro-pop, ma con i piedi sul presente. "The Pleasure Is Mine" ha il compito di fare da apripista. Una canzoncina semplice che riesce a catturare l'attenzione, risultando molto piacevole. Subito dopo è il turno di "Peppermint", splendido brano serenamente malinconico, con la voce di Pieter che si adagia su un mix di ritmi da drum machine, bip, raggi laser ed un semplice motivetto di chitarra acustica. Ed ecco che arriva un altro dei pezzi forti del disco: "Folder". Canzone dinamica, vivace, alla quale è difficile resistere: i piedi o qualche altra parte del corpo si ritroveranno a seguire il ritmo, e quella melodia resterà in testa anche dopo il suo ascolto. Ci sono poi brani come "Home 0207" e "Parasols", quest'ultimo con la partecipazione di Sarah Ferri come cantante, tra suoni al sintetizzatore stile anni '80. In "Another Sound", dinamica e coinvolgente, troviamo qualcosa dei Daft Punk. Mentre "Why Don't You?" è intensa e dal ritmo molto più rilassato. Non si può non ricordare "Singing All The Time", che mi ha conquistato con quella gioviale atmosfera anni '80. Per concludere infine con la serenità di "The Long Run".
"Different Places" è un disco ben fatto, piacevolissimo, con varie piccole gemme che lo rendono squisito. Sono stati fatti paragoni con i Postal Service; non saremo a quei livelli, ma l'album vale.
Ecco la lista dei brani del disco:
  1. The Pleasure Is Mine
  2. Peppermint
  3. Folder
  4. Couch
  5. Home 0207
  6. Parasols
  7. Special Case
  8. Another Sound
  9. Why Don't You?
  10. Singing all the time
  11. The Long Run

Per ascoltare le anteprime di tutte le tracce potete andare qui.


Sul MySpace dei Plastic Operator sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: http://www.myspace.com/plasticoperator


Mentre questo è il loro sito ufficiale: http://www.plasticoperator.com/

A Natale tempo di regali. Così gli Okkervil River, sul loro sito, danno la possibilità di scaricare gratuitamente un album intero: "GOLDEN OPPORTUNITIES Mixtape". Esso contiene nove canzoni, tutte cover, registrate dal vivo durante diverse tappe dei loro tour negli anni 2006-2007. Un bel disco, io non mi sono fatto scappare questa opportunità.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. APRIL ANNE (John Phillips)
  2. SIMON SMITH AND THE AMAZING DANCING BEAR (Randy Newman)
  3. I WANT TO KNOW (Charles F. Olsen/Ed Sanders)
  4. DO WHAT YOU GOTTA DO (Jimmy Webb)
  5. I CAME HERE TO SAY IM GOING AWAY (Serge Gainsbourg/Trans. by W. Sheff)
  6. THE BLONDE IN THE BLEACHERS (Joni Mitchell)
  7. ANTARCTICA STARTS HERE (John Cale)
  8. LISTENING TO OTIS REDDING AT HOME DURING CHRISTMAS (Will Sheff)
  9. SOLO (Sandy Denny)
Download: GOLDEN OPPORTUNITIES Mixtape (formato MP3, 192 kbps) + Artwork (file pdf con la copertina del disco)

Sito web: http://www.okkervilriver.com
Myspace: http://www.myspace.com/okkervilriver

Componente e cofondatore dei Sétima Legião, prima, e dei Madredeus, dopo, Rodrigo Leão è uno dei più importanti compositori portoghesi contemporanei. Nel 1993, con l'incisione dell'album "Ave Mundi Luminar", iniziò la sua carriera solista che dura ancora oggi e che ha portato alla realizzazione di diversi lavori tutti di eccellente qualità, nei quali Leão ha esplorato differenti atmosfere e sonorità. E così nei vari suoi album è possibile trovare musica classica rivista in chiave postmoderna con piano e synths, suoni acustici e sinfonici che alternano la musica contemporanea alle atmosfere brasiliane della bossanova, il fado, il folclore ispanico, la saudade portoghese. Una splendida commistione tra world music, elettronica ed elementi classici e sinfonici. Inoltre Leão vanta collaborazioni con artisti di grosso calibro come Teresa Salgueiro dei Madredeus, Ryuichi Sakamoto, Adriana Calcanhotto, Beth Gibbons dei Portishead, Rosa Passos, tanto per citarne alcuni.
L'album "O Mundo (1993 - 2006)", che qui voglio consigliarvi, è il primo lavoro retrospettivo di Leão. In due cd raccoglie molti dei brani più belli e famosi del musicista, alcuni rimasterizzati con nuovi arrangiamenti, e in più cinque nuove tracce che troviamo proprio all'inizio. La prima è "Rua da Atalaia", un pezzo strumentale che trasmette serenità e brio. In “Voltar” si rallenta, l'atmosfera cambia ed interviene la voce calda ed espressiva di Ana Vieira per passare poi alla breve e velata di tristezza “À espera de Sofia”, di nuovo strumentale. “Solitude”, cantata in francese, è elegante e notturna, mentre "Noche" è struggente e malinconica, con una bella chitarra in evidenza. A questo punto, con la magnifica "Tardes de Bolonha", rivisitazione di un brano dei Madredeus, cominciano i "vecchi" brani, sempre meravigliosi anche a distanza di anni. Tra questi pezzi come “Pasión", la delicata "Rosa", con la voce di Rosa Passos, l'eterea "A Casa", "Lonely Carousel", cantata da Beth Gibbons dei Portishead. E ancora l'atmosfera francese dell'allegra e sensuale "La Fête", cantata da Helena Noguerra, pezzi in latino come le solenni e suggestive "Carpe Diem" e "Ave Mundi", fantastici pezzi strumentali come le emozionanti "Amatorius", "Alma Mater" e "Final", da brividi. E come non restare coinvolti sentendo brani come "Imortal", "Ruìnas" o "A Tragédia"? Impossibile. Ma c'è dell'altro, perché ogni singola canzone è un piccolo capolavoro, una gemma preziosa. "O Mundo (1993-2006)" è un album evocativo, emozionante, intenso, coinvolgente. Una vera meraviglia. E' uscito nel 2006, ma è uno di quei dischi senza tempo. Se non lo conoscete vi consiglio di procurarvelo: non ve ne pentirete.
Ecco la lista dei brani dell'album:

CD 1
  1. Rua De Atalaia
  2. Voltar
  3. A Espera De Sofia
  4. Solitude
  5. Noche
  6. Tardes De Bolonha
  7. Pasion
  8. A Cidade Queimada
  9. Rosa
  10. A Janela
  11. A Casa
  12. Memorias
  13. Lonely Carousel
  14. La Fete

CD 2

  1. Carpe Diem
  2. Amatorius
  3. Alma Mater
  4. Ave Mundi
  5. A Espera
  6. Final
  7. Imortal
  8. O Exercicio
  9. Ruinas
  10. Ascensao
  11. A Tragedia
  12. Vita Brevis
  13. O Novo Mundo

Al seguente indirizzo potete ascoltare le anteprime di tutte le tracce dell'album: http://www.desorgan.com/clientzone/sonybmg/rodrigo_leao/main.html (fate click su "audio" a sinistra dello schermo)


Mentre sul MySpace dell'artista sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: http://www.myspace.com/rodrigoleo


Questo è invece il suo sito ufficiale: http://www.rodrigoleao.pt/


"It's Not How Far You Fall, It's The Way You Land" è il secondo album degli inglesi Soulsavers, uscito ormai da alcuni mesi. In esso Ian Glover e Rich Machin hanno collaborato con l'americano Mark Lanegan, il quale non ha solamente prestato la voce in ben otto dei dieci brani del disco ma in molti di questi ha anche scritto i testi e curato gli arrangiamenti.
Il genere che i Soulsavers ci propongono in questo lavoro è il trip-hop, come nel precedente disco, ma non si ferma a qui. Infatti partendo da esso, elemento predominante, va ad incontrarsi con elettronica, gospel, rock, country, blues. Il risultato è un disco avvolgente, caldo, a tratti sporco e graffiante, anche emozionante, intimista. Di certo Lanegan può prendersi una grossa parte di merito, con la sua voce profonda, che sa adattarsi alle diverse atmosfere riuscendo così a colpire e conquistare l'ascoltatore. D'altro canto i due Soulsavers creano la giusta base su cui la bravura di Lanegan trova terreno fertile.
"Revival" è la traccia che apre il disco. In essa trip-hop e gospel si mescolano alla perfezione e la voce di Lanegan sa essere calda e lucente. Una canzone che si scolpisce nella mente e ritorna a far compagnia anche dopo aver ascoltato il disco. Altro pezzo interessante è "Paper Money", in cui sono ancora presenti i cori femminili ad accompagnare, ma c'è più tensione, sensualità, un'atmosfera più cupa. Vi sono anche due pezzi strumentali: "Ask The Dust" e "Arizona Bay". Il secondo è, credo, il più bello. Ti avvolge, ti entra dentro facendoti sprofondare in un abisso interiore, ma senza strattoni o movimenti repentini. Stupendo. E poi numerose cover e rivisitazioni: "Kingdoms Of Rain", tratta da "Whiskey For The Holy Ghost" dello stesso Lanegan, "Through My Sails" di Neil Young, dolce, delicata, costruita sul contrasto di voci tra le tonalità basse di Lanegan e la leggerezza di Will Oldham. O ancora "No Expectations" dei Rolling Stones, in cui dominano il piano e la voce dell'americano che poi lascia il posto ad un finale esclusivamente strumentale elettronico, e la magnifica "Spiritual" degli Spain, delicata e celestiale nella sua semplice invocazione: "Jesus, I don't want to die alone".
"It's Not How Far You Fall, It's The Way You Land" è un disco cupo, spesso rude (anche se sa essere dolce quando serve), ma che ti avvolge in una coperta calda, ti riempie di piacere e sa anche emozionarti.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Revival
  2. Ghosts Of You And Me
  3. Paper Money
  4. Ask The Dust
  5. Spiritual
  6. Kingdoms Of Rain
  7. Through My Sails
  8. Arizona Bay
  9. Jesus Of Nothing
  10. No Expectations
Al seguente indirizzo potete ascoltare tutti i brani del disco: http://it.v2music.com/site/product.asp?ID=2767

E' disponibile anche il MySpace della band, con alcuni brani in streaming: http://www.myspace.com/soulsavers

Mentre questo è il sito ufficiale dei Soulsavers: http://www.thesoulsavers.com/intro.php
Quest'anno ricorre il decimo anniversario della morte di Israel Kamakawiwo'ole, avvenimento importante non solo per il popolo hawaiano ma anche per i suoi numerosissimi fans sparsi un po' ovunque.
Israel "Braddah Iz" Kamakawiwo'ole (fratello IZ, affettuosamente) è stato una leggenda della musica delle Hawaii. Cantante e musicista (suonatore di ukulele) impegnato anche nella lotta a favore dei diritti degli hawaiani e attivista del movimento per l'indipendenza hawaiana. Diventò famoso per avere una voce straordinariamente dolce e melodiosa, nonostante la mole immensa del suo corpo. Nell'ultima parte della sua vita, infatti, IZ divenne obeso e arrivò anche a pesare 340 Kg. Fu soprannominato "Gigante buono" dai suoi tanti ammiratori. Veniva descritto come una persona sempre allegra e ottimista, ed era noto per l'amore per la sua terra e la sua gente. Morì per problemi respiratori legati all'obesità il 26 giugno 1997 all'età di 38 anni. Per tutto il giorno fu mostrata la bandiera hawaiana a mezz'asta e il suo corpo fu esposto al Capitol Building di Honolulu, dove più di 10.000 persone gli resero omaggio. Le sue ceneri furono sparse nell'oceano a Makua Beach.
Approfitto proprio di questa ricorrenza per consigliarvi, se non lo conoscete già, quello che fu il suo album più famoso: "Facing Future", pubblicato nel 1993. Grazie ad esso la popolarità di Kamakawiwo'ole riuscì a varcare i confini nazionali estendendosi al resto del mondo. In particolare una canzone contenuta in questo disco fu la vera scintilla che scatenò il suo successo. Si tratta di "Somewhere Over the Rainbow/What a Wonderful World", brano che moltissimi sicuramente conoscono o avranno sentito almeno una volta nella loro vita. La canzone è un medley di "Somewhere Over the Rainbow", brano tratto dalla colonna sonora de "Il mago di Oz", e "What a Wonderful World" di Louis Armstrong. Le due canzoni sono legate magnificamente formando un unico corpo, la voce di IZ è dolce e melodiosa come lo è il suono del suo ukulele. Insomma un capolavoro. Ma è carina anche la storia che sta dietro questo brano. Sembra che una notte IZ non riusciva a dormire e così chiamò il suo produttore per andare in studio. Lì imbracciò il suo ukulele e cominciò a suonare e cantare quello che sarebbe poi diventato il suo più famoso brano, utilizzato nella colonna sonora di vari film come "Scoprendo Forrester", "Ti presento Joe Black", "50 volte il primo bacio", e serie TV come "ER" e "Scrubs".
"Facing Future" naturalmente non è solo "Somewhere Over the Rainbow/What a Wonderful World" ma contiene 15 bellissime canzoni, alcune in inglese, altre nella lingua delle Hawaii, altre ancora in una alternanza tra le due lingue. E non manca l'ukulele, che insieme alla voce di IZ è uno degli ingredienti fondamentali del disco. Un album che piace ed emoziona dall'inizio alla fine. Sia l'apertura che la chiusura sono affidati al brano "Hawai'i '78" in due differenti versioni: all'inizio IZ omaggia il padre, parlando della sua vita e della sua morte dovuta a un infarto, mentre nella seconda parte parla dei cambiamenti e della modernizzazione delle isole Hawaii. C'è anche una versione della famosa “Take Me Home Country Road” di John Denver. E poi canzoni con il tipico ritmo che siamo abituati ad associare alle Hawaii, come "Kuhio Bay", "Ka Pua U'i" e "Pili Me Ka'u Manu". O altre che invece hanno un diverso andamento, seppure l'atmosfera sia quella. Tra queste le stupende "Ka Huila Wai", "Panini Pua Kea" e "Henehene Kou 'Aka" o la divertente e movimentata "'Ama'ama". Molto belle anche "White Sandy Beach Of Hawai'i" e la triste "Kaulana Kawaihae".
Per concludere posso dire che questo album è un prodotto di non comune bellezza, in grado di regalare emozioni (anche quando la lingua è quella hawaiana), pace e serenità. Non ci si può non rilassare ascoltandolo. E' sicuramente uno di quei classici da possedere e tirare fuori all'occorrenza, anche semplicemente per godersi poco meno di un'ora di tranquillità.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Hawai'i '78 introduction
  2. Ka Huila Wai
  3. 'Ama'ama
  4. Panini Pua Kea
  5. Take Me Home Country Road
  6. Kuhio Bay
  7. Ka Pua U'i
  8. White Sandy Beach of Hawai'i
  9. Henehene Kou 'Aka
  10. La 'Elima
  11. Pili Me Ka'u Manu
  12. Maui Hawaiian Sup'pa Man
  13. Kaulana Kawaihae
  14. Somewhere Over The Rainbow/What A Wonderful World
  15. Hawai'i '78

Al seguente indirizzo potete ascoltare delle anteprime di tutte le canzoni del disco: link


Mentre questo è il MySpace nel quale sono disponibili alcuni brani da ascoltare in streaming: http://www.myspace.com/braddahiz

"Kapitulation" è l'ultimo album dei Tocotronic, band tedesca (di Amburgo) quasi sconosciuta in Italia ma che in Germania dal 1993 ad oggi ha parecchio influenzato la scena indie, ispirando molti gruppi musicali. Le loro canzoni sono un tipico esempio di come la musica possa fare a meno della comprensione del testo (importante anch'esso naturalmente) per riuscire a conquistare e trasmettere emozioni. Essi suonano alternative rock, mescolando al punk-rock una vena di pop melodico (soprattutto in alcune canzoni) e un po' di elettronica. Nonostante i testi siano tutti in tedesco (lingua sinonimo di durezza, per molti) in "Kapitulation" troviamo diversi brani caratterizzati da una dolce atmosfera in cui la lungua esprime la sua musicalità e ben si amalgama con le tenere melodie. E così ad esempio abbiamo la stupenda "Kapitulation", una delle mie preferite, o ancora "Verschwör dich gegen dich", "Wehrlos", "Imitationen", una più bella dell'altra. Splendide anche "Harmonie ist eine Strategie" o "Mein Ruin", quest'ultima dal suono più duro e il ritmo più incalzante rispetto alla precedente ma entrambe estremamaente trascinanti ed orecchiabili. Non solo dolcezza quindi, ma anche ritmi sostenuti e maggiore durezza, come in "Aus Meiner Festung", "Wir sind viele" e "Dein geheimer Name" (che inganna iniziando in maniera tranquilla per poi crescere pian piano). Il culmine si raggiunge in "Sag alles Ab", in cui la batteria picchia duro, le chitarre elettriche si danno parecchio da fare e anche la voce del cantante diventa più aspra. La presa si allenta di nuovo con "Luft" in vista dell'esplosione finale. "Explosion" è infatti l'ultimo brano. Inizia piano, con una chitarra, pochi altri suoni, alcune distorsioni; si aggiunge poi la voce e subito la batteria a somministrare una bella dose di "rumore" fino alla conclusione.
In tutto 12 brani di ottimo livello in cui i Tocotronic dimostrano la loro capacità di far buona musica e di creare canzoni trascinanti che spesso entrano con facilità nella testa dell'ascoltatore, il quale non può fare a meno di canticchiare i vari motivi. Non fatevi spaventare dal tedesco, potrete restare piacevolmente sorpresi e soddisfatti ascoltando questo disco.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Mein Ruin
  2. Kapitulation
  3. Aus Meiner Festung
  4. Verschwör dich gegen dich
  5. Wir sind viele
  6. Harmonie ist eine Strategie
  7. Imitationen
  8. Wehrlos
  9. Dein geheimer Name
  10. Sag alles Ab
  11. Luft
  12. Explosion

Al seguente indirizzo potete ascoltare delle anteprime di 90 secondi di tutte le tracce: http://www.vertigo.fm/_specials/tocotronic/listening/


Questo è il MySpace della band: http://www.myspace.com/tocotronic


Mentre questo è il loro sito ufficiale: http://www.tocotronic.de/

Con il termine forró si indica un tipo di ballo popolare del nordest del Brasile, nonché il tipo di musica che l'accompagna. Nato nel nordest oltre mezzo secolo fa, il forró è divenuto negli ultimi anni un genere molto popolare, non solo nella zona d'origine ma anche nelle città del sud del Brasile e ultimamente anche all'estero. Il forró tradizionale, chiamato forró pé-de-serra, fu creato da Luíz Gonzaga che trasformò il baião (progenitore del forró) in un ritmo più sofisticato. Questo forró prevede come base strumentale canonica i tre strumenti: accordion (una sorta di fisarmonica), zabumba (un tamburo) e triangolo. Da questo sono poi derivati i tanti sottogeneri del forró oggi esistenti.
Gli Estakazero sono un gruppo (fondato nel 2001 e guidato dal cantante e musicista Léo Macêdo) che suona proprio il forró pé-de-serra. Un ritmo che unisce emozione, divertimento e romanticismo e mescola la modernità con la tradizione della cultura del nordest del Brasile. Dopo due cd ed innumerevoli esibizioni, nel 2006 gli Estakazero hanno deciso di realizzare il loro primo dvd, "Ao vivo", del quale esiste anche la versione cd con il solo audio. Il cd/dvd è stato registrato durante una grande festa tenutasi il 25 marzo 2006 e contiene le versioni dal vivo di 18 canzoni della band: brani dei primi due cd e in più sei inediti. Vi sono ad esempio successi come le bellissime "Encosta N'eu", "Inovação", "Sapatilha 37", "Janaína" (solo nel dvd), "Botando o Pé na Estrada", "Algo Especial", "Vou Lembrar", "De Frente Pro Mar" e "Lua Minha". In tutto circa 55 minuti di ritmo coinvolgente e gioia di vivere. Tutte canzoni fresche e trascinanti, in grado di donare il buonumore. Un album molto adatto a questa stagione.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Botando o Pé na Estrada
  2. Encosta N'Eu
  3. Sapatilha 37
  4. Inovação
  5. De frente pro Mar
  6. Lua Minha
  7. Verão Mar (exclusiva DVD)
  8. Feed Back
  9. Vim Vim (exclusiva DVD)
  10. Sempre Foi Assim
  11. Volte Logo
  12. Algo Especial
  13. Aldeia
  14. Janaína (exclusiva DVD)
  15. Tô Sozinho
  16. Hino Malino
  17. Vou Lembrar
  18. Botando o Pé na Estrada

Sul sito ufficiale degli Estakazero (in portoghese ma ci si orienta facilmente) potete ascoltare delle anteprime di tutte le canzoni (nella sezione Discografia): http://www.estakazero.com.br/


Per saperne di più sul forró potete visitare questi due indirizzi:

http://musibrasil.net/articolo.php?id=1845

http://en.wikipedia.org/wiki/Forr%C3%B3

Oggi voglio parlarvi della colonna sonora di un film che ho visto la scorsa settimana, sebbene sia uscito nelle sale italiane alla fine di settembre 2006. Il film in questione è "Little Miss Sunshine". Non sto qui a raccontarne la trama o farne la recensione, ma dico solo che l'ho trovato bellissimo...uno dei migliori film che abbia visto ultimamente, se non addirittura uno dei migliori che abbia mai visto.
La colonna sonora non è certamente da meno. In essa troviamo 14 brani di vari artisti. Molti di essi sono stati realizzati dal compositore Mychael Danna al quale si è affiancata la band DeVotchKa, di Denver, che ha eseguito i brani di Danna più alcune delle proprie canzoni. A queste sono da aggiungere i due brani di Sufjan Stevens, e quelli di Tony Tisdale e Rick James.
Innanzitutto c'è da dire che nonostante le tracce siano di vari artisti il disco è molto uniforme all'ascolto. Si badi, non è affatto monotono ma anzi segue perfettamente il tono del film, oltre ad essere bene armonizzato al suo interno.
L'album si apre egregiamente con "The Winner Is", un brillante brano esclusivamente strumentale, in cui si mescolano una vena dolce, serena, con un'altra malinconica per un risultato dolce e (leggermente) amaro al tempo stesso. Seguono i due brani dei DeVotchka "Till the End of Time" e "You Love Me", entrambe molto dolci e romantiche, davvero belle. "First Push" è invece un breve brano strumentale che sembra un anomalo flamenco. E' la volta di "No Man's Land" di Sufjan Stevens, canzone felice e spensierata alla quale seguono "Let's Go" e "No One Gets Left Behind", entrambe strumentali, che presentano un tono più malinconico. Soprattutto la prima in certi momenti raggiunge una certa tristezza che va attenuandosi pian piano, trasformandosi in malinconia alla fine di questa canzone e nella successiva per poi culminare nella bella "Chicago", di Sufjan Stevens, in cui si riaffaccia la gioia, la felicità. Una sequenza perfetta. Un altro gioiello è "We're Gonna Make It", di Danna e DeVotchKa, divertente escalation strumentale dal ritmo trascinante. Bellissima anche la breve "Do You Think There's a Heaven", con un tono di serenità lievemente malinconica. Le successive "Catwalkin'" e "Superfreak" di Tony Tisdale e Rick James suonano differentemente dal resto del disco, altro umore, altro ritmo, altro stile, ma sono molto divertenti e si adattano alle scene per le quali sono state utilizzate. Insomma una parentesi che non guasta. Si conclude con la latineggiante "La Llorona" (musica di Luís Martz, arrangiata dai DeVotchka) e la meravigliosa "How It Ends" dei DeVotchka, che riprende l'iniziale "The Winner Is", la rielabora e riarrangia aggiungendo anche il cantato. Stupenda conclusione di un lavoro come questo.
Insomma questo disco è proprio bello, segue perfettamente gli alti e bassi del film adattandosi ad esso come un abito su misura fatto da un sarto. Regala le stesse senzazioni della pellicola, compreso il sorriso sulle labbra e la serenità che avevo durante e alla fine. Ma il lavoro risulta molto piacevole anche per chi non ha visto il film, semplicemente come raccolta di bella musica. Ottimo.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. The Winner Is - Mychael Danna and DeVotchKa
  2. Till the End of Time - DeVotchKa
  3. You Love Me (Remix) - DeVotchKa
  4. First Push - Mychael Danna and DeVotchKa
  5. No Man's Land - Sufjan Stevens
  6. Let's Go - Mychael Danna and DeVotchKa
  7. No One Gets Left Behind - Mychael Danna and DeVotchKa
  8. Chicago - Sufjan Stevens
  9. We're Gonna Make It - Mychael Danna and DeVotchKa
  10. Do You Think There's a Heaven - Mychael Danna and DeVotchKa
  11. Catwalkin' - Tony Tisdale
  12. Superfreak (Rocca Sound Remix) - Rick James
  13. La Llorona - Music by Luís Martz, Arranged by DeVotchka
  14. How It Ends - DeVotchka

Al seguente indirizzo potete ascoltare le anteprime della varie tracce del disco: http://www.amazon.com/Little-Miss-Sunshine-DeVotchKa/dp/B000FZESMQ

Mentre sul MySpace della soundtrack potete ascoltare alcuni brani in streaming: http://myspace.com/littlemisssunshinesoundtrack

"Zombies! Aliens! Vampires! Dinosaurs!" è il primo album della band californiana Hellogoodbye, venuto dopo l'uscita di un primo EP e di un DVD. Il disco non è recentissimo, è uscito infatti negli Stati Uniti ad agosto 2006 ma solo lo scorso maggio in UK (con l'aggiunta di tre bonus track).
Il disco è essenzialmente power-pop, con un massiccio uso di synth ma anche vocoder e tastiera, con variazioni sul tema e cambiamenti di registro musicale che contribuiscono a rendere ancor più piacevole l'album. Le canzoni sono tutte belle e orecchiabili, ma alcune meritano di essere menzionate. A partire dalla seconda traccia, "Here (In Your Arms)", una stupenda canzone dal ritmo contagioso e con un tocco di romanticismo che non guasta. Potrebbe benissimo far parte della colonna sonora di qualche commedia americana sui teenager (come molti altri brani dell'album). Nella traccia seguente, "All Time Lows", si sentono la carica e l'energia che caratterizzano l'album. A tratti sembra arrivare un momento più tranquillo ma subito la batteria torna a martellare e la velocità aumenta. Qualche brano più avanti arriva il cambiamento di rotta con un paio di canzoni che rallentano e fanno prender fiato. La prima ("Oh, It Is Love") è pacata, dolce, senza il ritmo festaiolo e martellante delle precedenti canzoni ma sempre con una vena allegra a percorrere l'intero svolgimento. Qui al posto del sintetizzatore c'è un semplice mandolino (o ukulele che sia), ma negli ultimi secondi spunta fuori la batteria e il ritmo si fa più spinto. La seconda è "Baby It's Fact", anch'essa molto bella. A tratti sembra avere una vena lontanamente malinconica (giusto un pizzico) ma è comunque gioiosa e divertente. Subito dopo si ritorna a scatenarsi con "Figure A And B (Means You And Me)", coinvolgente ed orecchiabile. "I Saw It On Your Keyboard", traccia seguente, riprende il motivo dell'"inno alla gioia" di Beethoven a cui si accompagnano delle scatenate tastiere dal suono anni '80 e la consueta energica batteria. Il penultimo brano, "Touchdown Turnaround (Don’t Give Up On Me)", è molto divertente e sembra quasi una filastrocca. Infine il disco si conclude con "Two Weeks In Hawaii", emozionale, a tratti graffiante, e per certi versi diversa dalle altre canzoni pur mantenedo l'impronta degli Hellogoodbye.
Insomma il disco è ottimo. Energico, divertente, allegro. Parla molto d'amore ma con ironia, senza prendersi troppo sul serio, divertendosi. Un mix di pop, rock e forse qualcos'altro tutto da gustare.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. All Of Your Love
  2. Here (In Your Arms)
  3. All Time Lows
  4. Stuck To You
  5. Homewrecker
  6. Oh, It Is Love
  7. Baby, It’s Fact
  8. Figures A And B (Means You And Me)
  9. I Saw It On Your Keyboard
  10. Touchdown Turnaround (Don’t Give Up On Me)
  11. Two Weeks In Hawaii

Al seguente link potete ascoltare delle anteprime di tutti i brani: link.

Se volete sentire la versione con le bonus track potete trovarla a questo indirizzo: link.

Sul MySpace degli Hellogoodbye si possono ascoltare alcune canzoni in streming: http://www.myspace.com/hellogoodbye

Mentre questi sono i siti ufficiali della band (uno americano e l'altro inglese): http://www.hellogoodbye.net/

http://www.hellogoodbyeuk.com/ (dove si possono trovare anche i testi)

Oggi vi presento un artista scoperto attraverso internet. E' francese, di Tolosa, e il suo nome (d'arte) è Dream'ED, che deriva dall'unione della parola Dream con l'abbreviazione del suo vero nome, formando il verbo dream al passato (dreamed). E dream è proprio la parola chiave che racchiude tutta la musica di questo artista emergente. Perché la musica è anche un modo di sognare, forse uno strumento per sognare, è una forma di evasione. E questo è ciò che cerca di fare Dream'ED con la sua musica, pur dando importanza all'elaborazione elettronica. Egli, nei suoi brani, coniuga melodie da pianoforte o comunque strumentali con ritmi elettronici moderni. Un mix ben fatto perché le due componenti si amalgamano alla perfezione. Una musica romantica, piacevole, amabile.
L'album che vi faccio ascoltare è "Love Hymn", contenente 6 tracce per un totale di circa 22 minuti durante i quali sarete assorbiti completamente da questa musica ricca di emozioni.
L'intero album può essere ascoltato su questa pagina, utilizzando il lettore che trovate qui sotto:




Seguendo il link sotto potete anche scaricare gratuitamente e legalmente l'album (per scopi non commerciali) e, se volete, supportare l'artista con una donazione:

http://www.jamendo.com/it/album/4411/
In attesa del nuovo album degli Oi Va Voi che, dopo varie vicissitudini, uscirà alla fine di aprile riscopriamo il loro lavoro precedente, datato 2004. Si tratta di "Laughter Through Tears".
Per chi non li conoscesse gli Oi Va Voi (che si può tradurre più o meno con "Oh mio Dio") sono un gruppo londinese formatosi nel tardo 1990, anche se non tutti sono originari di Londra. Cono loro ha cantato anche la nota cantante scozzese KT Tunstall (ad esempio in "Refugee" e "Yesterday's Mistakes"). Il gruppo ha subito varie modifiche e la formazione attuale è composta da cinque membri. La loro musica unisce armoniosamente la tradizione klezmer (ovvero la musica ebraica e balcanica) con i suoni di un'elettronica cool e downbeat. Ma sono presenti anche sonorità tipicamente orientali e mediterranee. Una musica, quindi, che da una parte guarda al passato, dall'altra si proietta verso il futuro. Le canzoni dell'album sono tutte di ottimo livello, con brani da ballare e d'atmosfera ma anche momenti malinconici. Il disco risulta piacevole, moderno, elegante e godibilissimo da tutti.
Consigliato soprattutto a tutti gli amanti della world music, a chi apprezzi una musica interculturale capace di mescolare con gusto passato e presente.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Refugee
  2. Yesterday's Mistakes
  3. Od Yeshoma
  4. A Csitàri Hegyek Alatt
  5. Ladino Song
  6. Brothers
  7. D'Ror Yikra
  8. Gypsy
  9. Hora
  10. Pagamenska

A questo indirizzo potete ascoltare le anteprime dei vari brani: link.
Mentre questo è il MySpace degli Oi Va Voi, nel quale si possono ascoltare alcune canzoni in streaming: http://www.myspace.com/oivavoi

Oggi voglio parlarvi di un album di alcuni anni fa, per l'esattezza del 2000. Il prodotto in questione è "Elysian Fields" (su etichetta Compost Records) di Minus 8, al secolo Robert Jan Meyer, architetto, produttore musicale e DJ di Zurigo. Egli è uno dei più internazionalmente conosciuti DJ, produttori e remixers svizzeri. La sua musica si muove nell'intero spettro del Downbeat, Drum & Bass e Nu-Jazz. "Elysian Fields", che è stato il suo terzo album (ne ha incisi molti), ruota attorno a breakbeats, bei momenti di atmosfera, ed elementi live forniti da abili musicisti Jazz come Chris Wiesendanger, e dalle voci di Billie e Tanja Birri. In questo cd Meyer mescola sapientemente Jazz e Drum & Bass, creando un suono caldo, avvolgente, molto piacevole. Insomma, se cercate della musica da mettere in sottofondo per creare atmosfera, che sia in casa vostra per rilassarvi o per una cena o in un locale, questo è ciò che fa al caso vostro. Ma anche per chi vuole semplicemente ascoltare della buona musica.
Ecco la lista delle canzoni contenute nell'album:
  1. Elysian Fields
  2. Neverland
  3. Circles Blurring
  4. Breathe
  5. Driven
  6. Mondo Boppp
  7. Sarug & Terah
  8. Starstruck
  9. Snowblind
  10. Beyond Material
  11. Cold Fusion
  12. Nonhuman
  13. Badman and Throbin'
  14. Sellafield

A questo indirizzo potete ascoltare le anteprime dei vari brani: link
Questo è invece il sito ufficiale di Minus 8: http://www.minus8.net/
Mentre qui trovate il suo MySpace: http://www.myspace.com/djminus8

Vi ho già parlato di Rob Costlow, talentuoso pianista statunitense, e del suo album "Woods of Chaos". Non posso esimermi però dal consigliare anche un altro suo lavoro, antecedente a quello. Si tratta di "Sophomore Jinx", primo lavoro professionale di Costlow. Come lo stesso pianista dice, questo album parla delle seconde possibilità, delle speranze, dei sogni, della determinazione nel seguire le proprie passioni. Emozioni che si sentono tutte all'ascolto delle nove meravigliose canzoni contenute nel cd. Non bisogna essere conoscitori del pianoforte per apprezzare questa musica, è per tutti. Non risulta monotona né noiosa, ma piena di sentimento.
Potete ascoltare l'intero album su questa pagina utilizzando il lettore qui sotto.



Seguendo il link sotto potete anche scaricare gratuitamente e legalmente l'album (per scopi non commerciali) e, se volete, supportare l'artista con una donazione:
http://www.jamendo.com/it/album/889/

Mentre questo è il sito personale di Rob Costlow: http://www.robcostlow.com

Oggi voglio consigliare un album uscito nell'aprile del 2006, perciò non proprio recentissimo. Si tratta di "Max Power", ultimo album degli Scuola Furano: duo composto dal dj/produttore Borut Viola e dal singer/co-produttore Marco “Lil Booso” Busolini. I due provengono da Gorizia e hanno stile da vendere. Reduci da un infanzia passata ad ascoltare rap e hip-hop per poi venire folgorati dalle nuove scene elettroniche dance-oriented, hanno deciso di portare avanti un progetto ispirato alle sonorità della New York dei primi anni 80, dove Disco, Rap Old School, Electro e Punk non si vergognavano di andare a braccetto.
In questo nuovo lavoro troviamo quattro canzoni, per un totale di poco più di 22 minuti. Un salutare meltin pot di innocente party music e stupido funk. Quattro canzoni facilemte ballabili, con un tocco di kitch che non guasta e un suono che in certi momenti ricorda i Daft Punk, ma non solo. Insomma un ottimo lavoro, pubblicato dall'etichetta italiana Riotmaker.
Ecco la lista dei brani dell'album:

  1. G-funk 3000
  2. Beverly
  3. 6th of juno
  4. Leemo-nade

Qui il link al loro sito ufficiale: http://www.scuolafurano.com
Mentre questo è il loro MySpace, dove potete ascoltare in streaming alcune loro canzoni: http://www.myspace.com/scuolafurano

 
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