Okkervil River - The Stage Names

Nessun commento:
 
"The Stage Names" è il titolo del nuovo disco dei texani Okkervil River. Nove canzoni, per un totale di una quarantina di minuti, dall'atmosfera diversa rispetto ai precedenti lavori. C'è meno malinconia e i toni sono schiariti, meno cupi, c'è ironia, humor, vivacità e una certa leggerezza. Will Sheff, leader del gruppo, in questo disco ha voluto comunicare un lato della band che forse prima non era stato colto da molti. Come lui stesso afferma: "L’idea che sta dietro a “The Stage Names” è che ci stiamo divertendo, ma è un serio divertimento…".
"The Stage Names" è influenzato da vari generi ma essenzialmente è del buon rock 'n' roll con influenze folk più o meno presenti in base ai diversi brani. Musica di ottima qualità, come d'altronde i testi, frutto del talento letterario di Will Sheff che sa regalarci preziosi scorci di esistenza con le storie dei personaggi delle varie canzoni, seguiti dal punto di vista di una telecamera, come se fossero visti in un film.
Il brano di apertura "Our Life Is Not A Movie Or Maybe" è stupendo, per la voce e l'interpretazione di Sheff, per quel ritmo particolare, per il piano...tutto al posto giusto nel momento giusto. Poi arriva il riff di chitarra di "Unless It's Kicks", altra splendida traccia piena di energia ma in puro stile rock. A questo punto è il momento dell'allegria di "A Hand To Take Hold Of The Scene", canzone piena di brio, arricchita da claps e fiati che danno un tocco di spensieratezza. In "Savannah Smiles" il ritmo rallenta, ci si rilassa (come la voce del cantante), si entra in un'atmosfera più intimista; la batteria scompare per lasciare il posto ad una sorta di metronomo, intervengono lo xilofono e gli archi. Il risultato è meraviglioso, infonde serenità e quasi commuove. "Plus Ones" è un'altra perla, ironica, leggermente malinconica, dal gusto vagamente retrò. Piacevolissima. Una linea simile segue la delicata "A Girl In Port". In "You Can’t Hold The Hand Of A Rock’n’Roll Man" ritornano battimani, cori e un ritmo che riportano indietro negli anni, fino ai '60, '70. A questo punto restano le ultime due canzoni. Una è "Title Track", con i suoi alti e bassi drammatici e quella vena di tristezza. L'altra "John Allyn Smith Sails", una sorta di elegia, si ispira al poeta americano John Berryman e al suo suicidio, e rende omaggio nel finale folk a un classico come “Sloop John B”. Altra bella canzone. Probabilmente a questo punto dell'ascolto ne vorresti ancora, ma purtroppo l'album si conclude (splendidamente) con questa canzone. Non resta che ascoltarlo di nuovo.
In conclusione posso dire che "The Stage Names" è un disco bellissimo, mi ha colpito subito, al primo ascolto. Gli Okkervil River sanno essere divertenti, energici, giocherelloni, ma anche seri, malinconici, profondi, e aggiungerei colti. Sanno evolversi senza però dimenticare né rinnegare la loro essenza originaria. Di talento ce n'è da vendere. Ascoltare per credere (sul loro MySpace è disponibile tutto l'album in streaming).
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Our Life Is Not A Movie Or Maybe
  2. Unless It’s Kicks
  3. A Hand To Take Hold Of The Scene
  4. Savannah Smiles
  5. Plus Ones
  6. A Girl In Port
  7. You Can’t Hold The Hand Of A Rock And Roll Man
  8. Title Track
  9. John Allyn Smith Sails

Per ascoltare delle brevi anteprime delle canzoni potete andare qui: link


Mentre sul MySpace degli Okkervil River è possibile ascoltare in streaming l'intero album: http://www.myspace.com/okkervilriver


Così come sul loro sito ufficiale: http://www.okkervilriver.com/

Nessun commento:

Posta un commento

 
© 2015. Design by Main-Blogger - Blogger Template and Blogging Stuff - Modified by nuovamusica
buzzoole code