"Acqueforti" è diviso in tre sezioni principali: dapprima "Cedrus Libani", trio da camera con violino, violoncello e pianoforte; poi tre movimenti per violoncello ed orchestra; infine uno Stabat Mater su testo di Dario Fo (tratto da "Mistero Buffo") per soprano, voce leggera, voci recitanti, orchestra e quintetto jazz. Ognuna di queste parti è poi suddivisa ulteriormente.
"Cedrus Libani", con le sue variazioni di ritmo, la levità opposta dialetticamente alla forza espressiva, all'energia, dà la sensazione del vento che attraversa un albero scuotendolo dolcemente, ma anche una visione degli anni, delle vicende umane viste dall'alto, con "saggezza", dal grande albero. Da qui ci si muove senza salti improvvisi lungo le successive parti, tra emozioni e suggestioni, con un contatto sempre vivo e forte con la natura e le sue bellezze. Così si passa da "Primavera dei Tirreni", un efficace ritratto impressionista — in note — di questo nostro Mediterraneo e dei suoi meravigliosi luoghi a noi tanto familiari. Per poi proseguire con "Roue de Fortune" ed i suoi guizzi, e dopo con "Canto della Natura" e la sua tensione emotiva, le sue struggenti note. Infine il disco si chiude con "Maria alla Croce", l'unica parte di "Acqueforti" che possiede un testo, un omaggio all'opera teatrale "Mistero Buffo" di Dario Fo. È un pezzo molto emozionante, col dialogo reso in musica tra Gesù e Maria sotto la croce. La figura di questa Madre addolorata, e arrabbiata, davanti al Figlio ucciso in questo modo, e poi l'invocazione all'Arcangelo Gabriele, con i cori, le voci e la splendida musica a dare sostegno e maggiore forza e carica emotiva al tutto. Un pezzo superbo, da brividi.
"Acqueforti" è proprio un disco di valore, di quelli che lasciano qualcosa nell'ascoltatore. Inoltre si avvale di professionisti giovani ma affermati e ispirati come Umberto Clerici, che dona al violoncello molteplici colori; Didie Caria e Chiara Taigi, quest'ultima nella difficile e suggestiva interpretazione di Maria. E poi c'è la partecipazione dell'Orchestra Filarmonica di Torino, diretta dal Maestro Luciano Condina, e il Trio di Torino (Lamberto, Clerici, Fuga). Insomma, un disco da ascoltare, molto piacevole, in cui Nik Comoglio dà prova del suo talento e della sua capacità compositiva.
Questa la lista dei brani:
- Cedrus Libani
- Primavera dei Tirreni
- La Roue de Fortune
- Canto della Natura
- Maria alla Croce
- Gabriel
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