Kyte - Kyte

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I Kyte sono cinque giovani ragazzi del Leicestershire e l'omonimo "Kyte" è il loro album d'esordio. Un mini album, a dire la verità, visto che contiene sette canzoni, seppure la maggior parte superino i sei minuti di durata. Come definire la loro musica? In essa troviamo post-rock, shoegaze ed una certa sensibilità pop. Con riferimenti a gruppi come Sigur Ros, Death Cab for Cutie, Postal Service ed Electric President. Naturalmente l'elettronica gioca un ruolo importante. Diciamolo: un disco che non ci aspetteremmo da un gruppo con un'età media di circa vent'anni. L'album è molto godibile, ben congegnato e capace di catturare l'ascoltatore. Brani epici che creano un'atmosfera eterea e delicata, che a tratti sembra malinconica ma che è pervasa da ottimismo e positività. Una voce che canta con delicatezza e senza urlare, accompagnata da effetti vari, e poi solide ma non aggressive chitarre rock, e tastiere, synth, percussioni sfaccettate e diverse - persino lo zilofono -, deliziosi arpeggi e suoni spesso quasi ipnotici.
Già dai primi suoni dell'iniziale "Planet" restiamo incantati. Una canzone dolce ma al contempo intensa, con una bella ed emozionante melodia ed un ritmo in crescendo dall'inizio alla fine. Subito dopo è il turno di "Boundaries", costruita intorno ad una chitarra e alla sua splendida melodia che percorre l'intero brano, tra suoni stratificati e la voce del cantante che va via ad un minuto e mezzo dalla fine lasciando a lei il compito di chiudere come aveva cominciato. "Secular Ventures" ricorda gli Electric President. Un brano emozionante, con potenti e cadenzate percussioni d'atmosfera ed arpeggi delicati e densi di sentimento. "Sunlight", dolce, sereno, è un altro gioiellino. Rumori che sembrano quelli di un modem dial-up, melodie al piano, synth distorti, percussioni sincopate, una voce che quasi sussurra, si amalgamano o si separano, tra momenti di tranquillità e momenti di maggiore velocità. E che dire di "They Won't Spleep"...impossibile non farsi catturare da tanta e tale bellezza. E difficile non pensare ai Sigur Ros ascoltandola, pur con le dovute differenze. Infine tocca a "These Tales Of Our Stay" il compito di chiudere il disco. Quasi nove minuti, che iniziano con un rumore di fondo all'inizio quasi impercettibile ma in continuo crescendo per circa due minuti, per fare entrare poi il resto della "banda" che ci conduce alla fine in un climax ascendente, tra sentimenti molteplici, lasciandoci con un tocco di tenerezza negli ultimi secondi.
Insomma questo "Kyte" è proprio un ottimo esordio, un piacevole e rilassante viaggio lungo 40 minuti tra canzoni epiche e atmosfere delicate e confortanti. I cinque inglesi sono partiti con il piede giusto; avranno certo da migliorare, ma le premesse sono buone.
Ecco la lista dei brani:
  1. Planet
  2. Boundaries
  3. Secular Ventures
  4. Sunlight
  5. Home
  6. They Won't Sleep
  7. These Tales Of Our Stay
Potete ascoltare delle anteprime dei vari brani (tre completi) su Last.fm.

Mentre questo è il MySpace dei Kyte, dove sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/kyteband.

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