Soulsavers - It's Not How Far You Fall, It's The Way You Land

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"It's Not How Far You Fall, It's The Way You Land" è il secondo album degli inglesi Soulsavers, uscito ormai da alcuni mesi. In esso Ian Glover e Rich Machin hanno collaborato con l'americano Mark Lanegan, il quale non ha solamente prestato la voce in ben otto dei dieci brani del disco ma in molti di questi ha anche scritto i testi e curato gli arrangiamenti.
Il genere che i Soulsavers ci propongono in questo lavoro è il trip-hop, come nel precedente disco, ma non si ferma a qui. Infatti partendo da esso, elemento predominante, va ad incontrarsi con elettronica, gospel, rock, country, blues. Il risultato è un disco avvolgente, caldo, a tratti sporco e graffiante, anche emozionante, intimista. Di certo Lanegan può prendersi una grossa parte di merito, con la sua voce profonda, che sa adattarsi alle diverse atmosfere riuscendo così a colpire e conquistare l'ascoltatore. D'altro canto i due Soulsavers creano la giusta base su cui la bravura di Lanegan trova terreno fertile.
"Revival" è la traccia che apre il disco. In essa trip-hop e gospel si mescolano alla perfezione e la voce di Lanegan sa essere calda e lucente. Una canzone che si scolpisce nella mente e ritorna a far compagnia anche dopo aver ascoltato il disco. Altro pezzo interessante è "Paper Money", in cui sono ancora presenti i cori femminili ad accompagnare, ma c'è più tensione, sensualità, un'atmosfera più cupa. Vi sono anche due pezzi strumentali: "Ask The Dust" e "Arizona Bay". Il secondo è, credo, il più bello. Ti avvolge, ti entra dentro facendoti sprofondare in un abisso interiore, ma senza strattoni o movimenti repentini. Stupendo. E poi numerose cover e rivisitazioni: "Kingdoms Of Rain", tratta da "Whiskey For The Holy Ghost" dello stesso Lanegan, "Through My Sails" di Neil Young, dolce, delicata, costruita sul contrasto di voci tra le tonalità basse di Lanegan e la leggerezza di Will Oldham. O ancora "No Expectations" dei Rolling Stones, in cui dominano il piano e la voce dell'americano che poi lascia il posto ad un finale esclusivamente strumentale elettronico, e la magnifica "Spiritual" degli Spain, delicata e celestiale nella sua semplice invocazione: "Jesus, I don't want to die alone".
"It's Not How Far You Fall, It's The Way You Land" è un disco cupo, spesso rude (anche se sa essere dolce quando serve), ma che ti avvolge in una coperta calda, ti riempie di piacere e sa anche emozionarti.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Revival
  2. Ghosts Of You And Me
  3. Paper Money
  4. Ask The Dust
  5. Spiritual
  6. Kingdoms Of Rain
  7. Through My Sails
  8. Arizona Bay
  9. Jesus Of Nothing
  10. No Expectations
Al seguente indirizzo potete ascoltare tutti i brani del disco: http://it.v2music.com/site/product.asp?ID=2767

E' disponibile anche il MySpace della band, con alcuni brani in streaming: http://www.myspace.com/soulsavers

Mentre questo è il sito ufficiale dei Soulsavers: http://www.thesoulsavers.com/intro.php

3 commenti:

  1. se mi dovessi consigliare una canzone in particolare di questo album quale mi diresti?

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  2. ho aperto un'iniziativa sul mio blog che ti potrebbe interessare ;)

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  3. Facciamo due? "Spiritual" e "Arizona Bay". Se proprio devo sceglierne il minimo possibile.

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