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Non c'è che dire, è proprio un bel disco questo "Only By The Night", quarto album degli americani - ma più famosi in UK - Kings Of Leon. L'album rappresenta un ulteriore passo avanti nell'evoluzione del gruppo. Alcuni fan dei primi Kings Of Leon storcono il naso, ma è naturale e anzi auspicabile che una band si evolva; può farlo restando ancorata ai primi suoni oppure tentando altre strade, l'importante è crescere. Ed i Kings Of Leon sono cresciuti, sulla scia di quanto fatto nel precedente "Because Of The Times". "Only By The Night" è ricco di ottimi brani. Ci sono atmosfere cupe, c'è a tratti quasi un travaglio interiore, ma anche sensualità, energia. La voce di Caleb Followill è graffiante, ruvida, ma oltremodo coinvolgente ed espressiva. Anche i suoni, si sente, sono cambiati. Ora sono più puliti, meno grezzi, gli arrangiamenti sono più ricercati, c'è una maggiore cura nella costruzione delle canzoni. E questo per alcuni è un pregio, per altri un difetto: dipende dai punti di vista. Quello dei Kings, qui, è un rock alternativo con un ritmo che spesso pende verso il midtempo. Qualcuno dice che non c'è più grinta, io non sono d'accordo. La grinta c'è ancora.
L'iniziale "Closer" è un degno inizio per un disco come questo, con la sua atmosfera cupa, quei suoni dilatati. Più ruvida è la successiva "Crawl" con le sue chitarre graffianti. "Sex On Fire" è semplicemente meravigliosa ed, a ragione, è stata scelta come primo singolo. È esaltante, intensa, e trasmette anche una certa sensualità. Che dire poi di "Use Somebody"...un gioiello di valore. È tenera, accorata ed emozionante, con un ritornello irresistibile. E poi l'altra gemma di questa sequenza: "Manhattan". Azzeccate melodie vengono fuori dalle chitarre, e l'interpretazione di Caleb conferisce un tono struggente a questo splendido brano. Ma i pezzi forti non finiscono qui; di belle canzoni ce n'è, eccome, anche se la seconda parte del disco è forse ad un livello inferiore della prima. La lenta e nostalgica "Revelry", "Be Somebody", con la sua forza, per arrivare al malinconico lento finale "Cold Desert".
"Only By The Night" è un disco che vale, con alcuni pezzi di impatto immediato ed altri che hanno bisogno di alcuni ascolti in più, ma altrettanto belli. Da ascoltare, perché ne vale davvero la pena.
Questa è la lista dei brani:
  1. Closer
  2. Crawl
  3. Sex On Fire
  4. Use Somebody
  5. Manhattan
  6. Revelry
  7. 17
  8. Notion
  9. I Want You
  10. Be Somebody
  11. Cold Desert
Per ascoltare delle anteprime di tutti i brani potete andare qui.

Per sentire qualche canzone per intero in streaming potete andare sul MySpace della band: www.myspace.com/kingsofleon

Questo, invece, è il sito ufficiale dei Kings Of Leon: www.kingsofleon.com

Ecco il nuovo video dei The Music, quello di "Drugs", terzo singolo estratto dal loro ultimo album, "Strength in Numbers", uscito qualche mese fa. La canzone fa riferimento ai passati problemi di droga del cantante ed è tra i migliori brani del disco. Un ritmo coinvelgente e quasi ipnotico, l'energia della voce di Robert Harvey che esplode in un ritornello teso ma melodico, d'impatto. Lo stile è sempre quello inconfondibile dei The Music, subito riconoscibile. Dopo qualche ascolto "Drugs" diventa davvero irresistibile. Un gran bel pezzo.



MySpace: www.myspace.com/themusic

Nuovo video per gli americani Against Me! per la canzone "Borne On The FM Waves Of The Heart", contenuta nel loro ultimo disco, "New Wave", uscito lo scorso anno. A duettare con il leader della band Tom Gabel troviamo Tegan Quin (di Tegan and Sara). Ben riuscito l'accostamento delle due voci che coinvolgono in un crescendo di intensità e di emozioni. Una bella dose di energia.



MySpace: www.myspace.com/againstme

Era da un po' di tempo che volevo parlare di questo disco, ma per una serie di motivi mi riduco a farlo adesso. L'ho già ascoltato moltissime volte, me lo sono gustato per bene, ed ora eccomi qui a consigliarvelo, seppur a qualche mese dall'uscita (inizio giugno di quest'anno). L'album in questione è l'omonimo disco di debutto dei Fleet Foxes, quintetto di Seattle che, con questo lavoro, sta raccogliendo plausi a più non posso. Una quarantina di minuti di folk-pop barocco con una vena - e anche più - di psichedelia. Un disco genuino, fresco, pieno di sensibilità, capace di far viaggiare nello spazio e nel tempo con i suoi forti richiami agli anni '60, al pop della West Coast, ma anche, in parte, a qualcosa di molto più lontano: al medioevo, alle antiche canzoni folk inglesi; e poi varie altre influenze, accenni diversi.
Ciò che subito colpisce sono le armonie, sia vocali che strumentali, costruite dai Fleet Foxes. I suoni sono strutturati, generalmente delicati ma mai piatti. La voce, spesso non singola ma accompagnata da cori, è impeccabile; e le melodie sono quasi sempre coinvolgenti, di facile presa. Le atmosfere spesso sognanti, che trasportano altrove, nel tempo e/o nello spazio. L'umore a volte gioviale, altre malinconico o nostalgico. È musica che accarezza l'ascoltatore con delicatezza, senza eccessi, con fare pacato. È facile amarla, ma non è musica comune, a cui tutti sono abituati. E forse sta anche qui il suo elegante fascino. Qualche brano? La splendende "White Winter Hymnal", "Ragged Wood", con la sua varietà di ritmi noché di sentimenti, o ancora la coinvolgente ed emozionante ballata "He Doesn't Know Why", in cui la voce solista svolge una grande parte accompagnata da un'efficace batteria, dal piano e quegli immancabili cori. Tanto per citare solo tre canzoni, perché questo disco è zeppo di gemme. Da ascoltare. Non solo per chi è amante del genere, ma per tutti, anche solo per vedere l'effetto che fa. Alcuni restano annoiati, molti, invece, incantati. Non resta che provare.
Questa la lista dei brani:
  1. Sun It Rises
  2. White Winter Hymnal
  3. Ragged Wood
  4. Tiger Mountain Peasant Song
  5. Quiet Houses
  6. He Doesn't Know Why
  7. Heard Them Stirring
  8. Your Protector
  9. Meadowlarks
  10. Blue Ridge Mountains
  11. Oliver James
Potete ascoltare le anteprime di tutti i brani qui.

Mentre sul MySpace dei Fleet Foxes si possono ascoltare per intero in streaming alcune canzoni: www.myspace.com/fleetfoxes

Oggi vi faccio ascoltare una canzone del duo elettro-pop belga Arsenal. Il brano si chiama "Estupendo" e fa parte del loro ultimo album "Lotuk". Una canzone tranquilla ma coinvolgente, con una melodia che facilmente entra in testa. Ecco il video ufficiale:



MySpace: www.myspace.com/arsenalbe

"Ghost Under Rocks" è il primo singolo estratto dall'album di debutto degli americani Ra Ra Riot, "The Rhumb Line", uscito da circa un mese. Una certa malinconia di fondo, accentuata dalla melodia del violoncello e dalla voce "addolorata" del cantante, si contrappone ad un'energia palpabile, sospinta dalla incalzante batteria.
Ecco il video ufficiale:



MySpace: www.myspace.com/rarariot

Ancora un gruppo proveniente dal Regno Unito, e ancora bella musica. Loro sono gli I Was A Cub Scout e precisamente Todd Marriott e William Bowerman, due ragazzi ventenni che fanno una sorta di elettro-emo-indie-pop, in maniera scanzonata, divertente, senza prendersi troppo sul serio. Il loro album d'esordio è "I Want You To Know That There Is Always Hope". Già il titolo trasmette positività. Giusto per darvi un'idea vi faccio sentire il singolo "Pink Squares": un motivetto orecchiabile e trascinante ed un ritmo che fa venir voglia di muoversi. Il sintetizzatore, la batteria che va spedita, la chitarra elettrica strimpellata allegramente e la voglia di divertirsi. Insomma, per me, una canzone leggera e brillante. Qui sotto il video; ce n'è anche una nuova versione, ma io preferisco questa. Come al solito, per ascoltare dell'altro, potete andare sulla pagina MySpace del gruppo.




Gli Awkward Stage sono canadesi, fanno indie pop, e "Slimming Mirrors, Flattering Lights" è il loro secondo album, uscito il 10 giugno. "The Sun Goes Down on Girlsville" è il primo brano del disco e qui sotto ve ne faccio vedere il video. Un aggettivo: eccezionale. Un'autentica gemma pop. Dolce e vagamente malinconica, inizia sommessamente, con una deliziosa chitarra acustica e la voce delicata che con essa va a braccetto. Poi, in un climax ascendente, si aggiungono gli altri strumenti, il ritmo è più sostenuto ma senza distaccarsi troppo dalla prima parte. Resta quella bella atmosfera che fa innamorare subito di questa canzone. Ecco il video:



MySpace: www.myspace.com/theawkwardstageband.

Dopo dieci anni gli inglesi Verve ritornano con un nuovo album. Il disco si intitolerà "Forth" ed uscirà alla fine di agosto. Intanto è da un po' in circolazione il primo singolo, "Love Is Noise", che uscirà ufficialmente il 4 agosto in download digitale.
La canzone mi è subito piaciuta, al primo ascolto. Ed in questo sicuramente un grande merito ce l'ha la voce e l'interpretazione appassionata e coinvolgente del cantante Richard Ashcroft. Poi c'è quel campionamento vocale quasi ipnotico ed un arrangiamento ben riuscito. C'è un po' di malinconia ma anche tanta energia in questo brano; da notare anche la citazione di "And did those feet in ancient time" di William Blake: "Do those feet in modern times/Walk on soles that are made in China?". Insomma, questa canzone mi ha conquistato. Adesso non resta che aspettare di sentire tutto l'album.
Ecco il video di "Love Is Noise", semplice ma d'effetto.

The Verve - Love Is Noise


MySpace: www.myspace.com/theverve

I Kyte sono cinque giovani ragazzi del Leicestershire e l'omonimo "Kyte" è il loro album d'esordio. Un mini album, a dire la verità, visto che contiene sette canzoni, seppure la maggior parte superino i sei minuti di durata. Come definire la loro musica? In essa troviamo post-rock, shoegaze ed una certa sensibilità pop. Con riferimenti a gruppi come Sigur Ros, Death Cab for Cutie, Postal Service ed Electric President. Naturalmente l'elettronica gioca un ruolo importante. Diciamolo: un disco che non ci aspetteremmo da un gruppo con un'età media di circa vent'anni. L'album è molto godibile, ben congegnato e capace di catturare l'ascoltatore. Brani epici che creano un'atmosfera eterea e delicata, che a tratti sembra malinconica ma che è pervasa da ottimismo e positività. Una voce che canta con delicatezza e senza urlare, accompagnata da effetti vari, e poi solide ma non aggressive chitarre rock, e tastiere, synth, percussioni sfaccettate e diverse - persino lo zilofono -, deliziosi arpeggi e suoni spesso quasi ipnotici.
Già dai primi suoni dell'iniziale "Planet" restiamo incantati. Una canzone dolce ma al contempo intensa, con una bella ed emozionante melodia ed un ritmo in crescendo dall'inizio alla fine. Subito dopo è il turno di "Boundaries", costruita intorno ad una chitarra e alla sua splendida melodia che percorre l'intero brano, tra suoni stratificati e la voce del cantante che va via ad un minuto e mezzo dalla fine lasciando a lei il compito di chiudere come aveva cominciato. "Secular Ventures" ricorda gli Electric President. Un brano emozionante, con potenti e cadenzate percussioni d'atmosfera ed arpeggi delicati e densi di sentimento. "Sunlight", dolce, sereno, è un altro gioiellino. Rumori che sembrano quelli di un modem dial-up, melodie al piano, synth distorti, percussioni sincopate, una voce che quasi sussurra, si amalgamano o si separano, tra momenti di tranquillità e momenti di maggiore velocità. E che dire di "They Won't Spleep"...impossibile non farsi catturare da tanta e tale bellezza. E difficile non pensare ai Sigur Ros ascoltandola, pur con le dovute differenze. Infine tocca a "These Tales Of Our Stay" il compito di chiudere il disco. Quasi nove minuti, che iniziano con un rumore di fondo all'inizio quasi impercettibile ma in continuo crescendo per circa due minuti, per fare entrare poi il resto della "banda" che ci conduce alla fine in un climax ascendente, tra sentimenti molteplici, lasciandoci con un tocco di tenerezza negli ultimi secondi.
Insomma questo "Kyte" è proprio un ottimo esordio, un piacevole e rilassante viaggio lungo 40 minuti tra canzoni epiche e atmosfere delicate e confortanti. I cinque inglesi sono partiti con il piede giusto; avranno certo da migliorare, ma le premesse sono buone.
Ecco la lista dei brani:
  1. Planet
  2. Boundaries
  3. Secular Ventures
  4. Sunlight
  5. Home
  6. They Won't Sleep
  7. These Tales Of Our Stay
Potete ascoltare delle anteprime dei vari brani (tre completi) su Last.fm.

Mentre questo è il MySpace dei Kyte, dove sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/kyteband.

Dopo aver diffuso in download gratuito "Gobbledigook", il primo singolo estratto dal nuovo album, i Sigur Rós ci fanno un altro regalo molto gradito. Infatti, da oggi, sul loro sito è possibile ascoltare in streaming tutto il nuovo disco, "Með suð í eyrum við spilum endalaust", in attesa dell'uscita il 23 giugno (una settimana prima in download).
Perciò non vi resta che andare su SigurRos.com, premere play ed immergervi nella splendida musica dei folletti islandesi. Ad un primo ascolto sembra che i Sigur Rós abbiano fatto un'altra volta un bel lavoro.

"Tak o Tak" è il singolo di debutto dei londinesi Stricken City, che uscirà ufficialmente il 28 luglio. Un gioiellino pop con una melodia che fa subito presa, accattivanti tastiere new wave ed una bella dose di energia.
In più gli Stricken City stanno offrendo sul loro sito il singolo in download gratuito (oltre "Tak o Tak" contiene altre due canzoni).

SCARICA "TAK O TAK / BARDOU" (bisogna inserire il proprio indirizzo email nell'apposito campo per effettuare il download).

Questo è il video ufficiale della canzone:



MySpace: www.myspace.com/strickencity
Come segnala Fabio Marasco, i Sigur Rós hanno reso nota la prima traccia del loro prossimo cd, in uscita il 23 giugno. E c'è di più, non solo ce la fanno ascoltare, ma ne permettono il download gratuito! Il brano in questione si intitola "Gobbledigook", mentre l'album si chiamerà "Með suð í eyrum við spilum endalaust" (tradotto: "Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito").
Di primo acchito ero rimasto un po' perplesso su questa nuova canzone, ma riascoltandola un po' di volte "Gobbledigook" mi ha definitivamente convinto. Forse è meno eterea di molte delle precedenti canzoni, eppure possiede quell'alone di magia e quell'ambientazione surreale che contraddistingue i lavori dei Sigur Rós. In più, non so se sia solo una mia impressione, noto qualche elemento che ricorda gli Animal Collective.
Non vi resta che scaricarla ed ascoltarla anche voi.

SCARICA "GOBBLEDIGOOK" DAL SITO DEI SIGUR ROS
(basta inserire la vostra mail nell'apposito campo, selezionare il Paese di provenienza e potrete scarcare il brano in alta qualità)

E' disponibile anche un video. Eccolo [la visione è consigliata ai soli adulti (niente di scabroso, solo dei nudi integrali)]:

"The Devil's Crayon" è il primo singolo, in uscita il 30 giugno, estratto dall'album di debutto degli inglesi Wild Beasts. Il disco si chiamerà "Limbo, Panto" ed uscirà il 16 giugno.
In questo brano il cantante della band, Hayden Thorpe, lascia il posto di prima voce al bassista Tom Fleming. Quest'ultimo con la sua voce calda e profonda guida il gioco, mentre il falsetto di Hayden viene fuori qua e là con il ritornello. Tutto sopra una base galoppante e coinvolgente, con una melodia deliziosa. Eccone il video ufficiale:



MySpace: www.myspace.com/wildbeasts

I Casxio sono un gruppo emergente di Los Angeles, ancora senza contratto con alcuna casa discografica. Sono in quattro e fanno un tipo di musica che mescola dance-pop, funk, soul e un pizzico di rock. I richiami che vengono in mente sono, per esempio, quelli a Prince o Talking Heads.
Per farsi conoscere i Casxio stanno permettendo il download gratuito del loro EP "Four Songs by Casxio". Quattro canzoni allegre e scanzonate e dal ritmo movimentato al punto giusto. Provate a star fermi ascoltando "Counting Squares" o a non restare affascinati da "Boiling Point". Un buon inizio per questa band, staremo a vedere quali saranno gli sviluppi futuri.
Questa la lista dei brani:
  1. Seventeen
  2. Boiling Point
  3. Counting Squares
  4. My Book
Per scaricare l'EP seguite il link sotto, inserite il vostro indirizzo email e subito vi arriverà nella vostra casella di posta il link per il download.
Download 4 Songs by Casxio

MySpace: www.myspace.com/casxio

"Epic Last Song" è il nuovo singolo estratto dall'album di debutto della band electro-punk inglese Does It Offend You, Yeah?. Il disco, dal titolo "You Have No Idea What You're Getting Yourself Into", è uscito a fine marzo, mentre il singolo uscirà il 2 giugno.
Un brano trascinante, dalla velocità sostenuta, con una corposa e potente sezione ritmica. Più rock rispetto ad altre canzoni del disco con sonorità più tipicamente elettroniche e funk.
Eccone il video:



MySpace: www.myspace.com/doesitoffendyou

I Vampire Weekend sono una band formata da quattro giovani newyorkesi conosciutisi mentre frequentavano la Columbia University. In poco tempo, grazie anche al web, la loro popolarità è aumentata notevolmente e questi simpatici e bravi ragazzotti si sono conquistati recensioni positive dai critici e ampi consensi dal pubblico. Oltre che un contratto con la XL Recordings. Il loro album d'esordio, "Vampire Weekend", è uscito a fine gennaio e posso subito dirvi, se ancora non lo avete ascoltato, di procurarvelo perché è un disco straordinario.
I Vampire Weekend riescono, nelle loro canzoni, a mescolare con sapienza e disinvoltura indie pop-rock e musica africana e caraibica, ottenendo un risultato entusiasmante. E' fresco e divertente questo disco. E si fa ascoltare e riascoltare senza stufare. L'iniziale "Mansard Roof" dà subito la carica col suo ritmo spedito, grazie a quelle percussioni cavalcanti. "Oxford Comma" coinvolge col suo ritmo tropicale per lasciarci poi ad una delle mie canzoni preferite: "A-Punk". Non si può resistere alla sua irrequieta allegria, a quel ritmo ed attitudine un po' punk, alla melodia pulita di quella chitarrina. "Cape Cod Kwassa Kwassa" riprende una danza congolese, kwassa kwassa per l'appunto. Percussioni lungo tutto il brano ed una sfavillante chitarra, un'atmosfera rilassata e tranquillamente briosa. E poi c'è "M79", un'altra delizia, con i suoi vivaci archi e quella gioia serena che la pervade (coinvolgendo chi l'ascolta). "Campus", più genuinamente indie pop-rock, è un altro bellissimo pezzo che, non so per quale motivo, mi fa ricordare la sit-com Happy Days ogni volta che l'ascolto (forse anche per questo mi piace tanto). I quattro newyorkesi ci dilettano ancora con il power pop di "Walcott" per poi concludere il disco con la tranquilla "The Kids Don't Stand A Chance" e il suo trionfo di strumenti oltre che un leggero richiamo al reggae.
Insomma i Vampire Weekend hanno proprio fatto un lavoro eccellente, creando un disco che è un vero gioiello. Uno dei migliori album di questo inizio 2008. Un bella dose di allegria ed energia concentrata in neanche 35 minuti di musica.
Questa la lista dei brani:
  1. Mansard Roof
  2. Oxford Comma
  3. A-Punk
  4. Cape Cod Kwassa Kwassa
  5. M79
  6. Campus
  7. Bryn
  8. One (Blake’s Got A New Face)
  9. I Stand Corrected
  10. Walcott
  11. The Kids Don’t Stand A Chance
Potete ascoltare le anteprime di tutte le tracce a questo indirizzo: link.

Mentre sul MySpace della band sono disponibili alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/vampireweekend

Questo, invece, il sito ufficiale: www.vampireweekend.com

"I'm Not Gonna Teach Your Boyfriend How To Dance With You" è il singolo d'esordio dei Black Kids, cinque ragazzi della Florida che stanno facendo parlare molto di loro. Lo scorso anno hanno diffuso gratuitamente un EP, "Wizard of Ahhs", tramite il loro MySpace. La voce si è sparsa e la fama è aumentata. E tutti ne parlano bene, critici compresi. La rivista Rolling Stone li ha anche inclusi tra le dieci migliori nuove band del 2008. E l'etichetta inglese Almost Gold Recordings li ha messi sotto contratto. L'uscita dell'album d'esordio avverrà tra qualche mese. Nel frattempo possiamo scatenarci con questo brano solare e contagioso. Un ritmo irresistibile, una vivacità unica e dei richiami ai Cure, Arcade Fire, The Go! Team, ma non solo. Un brillante concentrato di energia.
Eccone il video ufficiale:



MySpace: www.myspace.com/blackkidsrock

"Our Ill Wills" è il secondo album degli svedesi Shout Out Louds, uscito nel 2007 ma solo da un paio di mesi in Italia. Il disco è stato prodotto da Björn Yttling, dei Peter Bjorn & John, e contiene dodici meravigliose gemme indie pop, più due bonus track per l'edizione italiana. Un disco strepitoso, che mi ha conquistato al primo ascolto e che colloco nel gruppo dei migliori dischi degli ultimi mesi.
Evidenti i richiami ai Cure (non quelli più cupi, però), anche nella stessa voce sofferta del cantante che riporta alla mente Robert Smith. Questo non implica una mancanza di personalità. La band, pur tra quello e altri riferimenti, riesce ad avere una sua identità, a mostrare la propria bravura e maturità. "Our Ill Wills" è un disco che racchiude svariati sentimenti. C'è malinconia, ma non mancano speranza e anche solarità. Trasmette positività e cattura con le sue melodie azzeccatissime.
Già dalla prima traccia, "Tonight I Have To Leave It", si resta ammaliati. Una canzone che regala tre minuti e mezzo di felicità e si scolpisce nella testa per poi farsi canticchiare nei più svariati momenti. Quella melodia è irresistibile. Dopo un gioiellino del genere si potrebbe restare delusi dal seguito, ma non è affatto questo il caso. Ce n'è ancora di bella roba da ascoltare. La seguente "Parents Livingroom" è meno solare e, invece, decisamente malinconica. Come la deliziosa "You Are Dreaming", che fa innamorare con la sua bellezza. Si passa alla dolce "Suit Yourself" e poi alla ballata lenta e pacata "Blue Headlights", in cui a cantare è la tastierista e corista Bebban Stenborg. "Impossible" è un'altra splendida gemma. Una vena di malinconia che l'attraversa, la delicatezza del coro femminile, la melodia accattivante. Anche questa non esce più dalla testa. "Normandie", molto bella, ci riporta alla mente i Cure. Avviandoci verso la fine del disco passiamo per la coinvolgente "Time Left For Love", che conquista con quella punta di tristezza e il ritmo avvincente. L'intensa "Hard Rain" ha il compito di chiudere il disco, e lo fa meravigliosamente. Una conclusione degna di un album di tale pregio.
"Our Ill Wills" è un disco eccezionale, che fa stare bene. E' molto orecchiabile e adatto ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Non il solito pop, ma qualcosa di speciale.
Questa la lista dei brani:
  1. Tonight I Have To Leave It
  2. Parents Livingroom
  3. You Are Dreaming
  4. Suit Yourself
  5. Blue Headlights
  6. Impossible
  7. Normandie
  8. South America
  9. Ill Wills
  10. Time Left For Love
  11. Meat Is Murder
  12. Bicycle (Bonus Track)
  13. Don't Get Yourself Involved (Bonus Track)
  14. Hard Rain
Potete ascoltare le anteprime di tutti i brani qui o qui.

Questo è il MySpace degli Shout Out Louds, dove trovate alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/shoutoutlouds

Mentre questo è il loro sito ufficiale: www.shoutoutlouds.com

"Cease To Begin" è il secondo album degli americani Band Of Horses, ridotti di un componente dopo l'abbandono di Mat Brooke, cofondatotore della band. Il disco è uscito in autunno ed autunnali sono le atmosfere di questo nuovo lavoro. Indie rock americano emozionante, malinconico e a volte proprio triste. Con quelle chitarre avvolgenti, vigorose ma non violente, che ti fanno vibrare qualcosa dentro. Ed una bella interpetazione del cantante, con il giusto pathos. I brani sono tutti di ottima qualità, forse non ce ne sono uno o più che spicchino di molto sugli altri, c'è una certa uniformità e compattezza lungo tutto il disco. Ma mai noia. La partenza, con "Is There A Ghost", promette già bene. E infatti la traccia seguente, "Ode To LRC", non delude, anzi è una vera gemma, grandiosa. E che dire di "No One's Gonna Love You"? Ballata lenta emozionante e bellissima. C'è la dolcezza di "Detlef Schrempf" (nome di un giocatore di nazionalità tedesca che giocò nell'NBA negli anni '80 e '90) e "The General Specific", entrambe dal ritmo candenzato e con una vena molto malinconica. Non manca il pezzo più brioso, per tirarsi su. E' "Lamb Of The Lam (In The City)", con la sua allegria cointagiosa. Dopo tre brani grintosi si arriva alla conclusiva "Window Blues", perfetta per chiudere in bellezza, con la sua malinconica calma e dolcezza. Insomma, proprio un bel disco.
Questa la lista dei brani:
  1. Is There a Ghost
  2. Ode to LRC
  3. No One’s Gonna Love You
  4. Detlef Schrempf
  5. The General Specific
  6. Lamb on the Lam (In the City)
  7. Islands on the Coast
  8. Marry Song
  9. Cigarettes, Wedding Bands
  10. Window Blues
Per ascoltare delle anteprime di tutte le tracce potete andare qui.

Sul MySpace dei Band Of Horses trovate alcune canzoni da ascoltare in streaming: www.myspace.com/bandofhorses

Questo è, invece, il loro sito ufficiale: www.bandofhorses.com
 
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