Festival di Sanremo 2007

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Adesso che il Festival di Sanremo si è concluso vorrei esprimere alcune mie considerazioni personali a riguardo.
Premetto che lo guardo ogni anno, prima di tutto per curiosità (alimentata dalle consuete innumerevoli polemiche) riguardo lo "show" e soprattutto riguardo le canzoni, essendo appassionato di musica in ogni sua forma. E, a seconda delle edizioni (perché alcune...molte...sono state di una noia mortale), alla curiosità si aggiunge il piacere di vederlo, pur non amando io questo tipo di spettacoli troppo "costruiti". Anche quest'anno perciò l'ho guardato, non tutte le puntate e non per intero ma l'ho guardato.
Sapendo che avrebbe presentato Pippo Baudo non ero entusiasta all'idea di vederlo, aspettandomi uno spettacolo noioso. E invece mi sono dovuto ricredere. Il mio giudizio complessivo è infatti molto buono. Come ho detto non amo le cose troppo "costruite", al punto di apparire finte, e infatti molti dei vari siparietti fatti da Baudo con la Hunziker o con gli ospiti non mi sono piaciuti, palesemente finti. Invece ho apprezzato la scenografia e l'organizzazione e il montaggio generale dello spettacolo, anche se migliorabile in alcuni aspetti. Non l'ho trovato noioso, vederlo non mi è pesato. Non è il Festivalbar, certo, ma sono tipi di spettacoli diversi. Le novità nel Festival sono sempre ben accette, portano una ventata di aria fresca, ma non credo si possa e si debba stravolgere l'impostazione generale (a grandi linee) del Festival, perderebbe la sua essenza, diventerebbe altro. Si deve riconoscere però che alcuni aspetti di questa edizione sono stati mutuati dall'edizione di Bonolis che, non a caso, ebbe molto successo. Questa è stata più elegante, ma io non sarei contrario a un suo ritorno il prossimo anno.
Da apprezzare il fatto che quest'anno c'era accanto al presentatore una donna "viva". Non un burattino senza personalità, come erano molte delle donne delle passate edizioni.
Altro aspetto che ho molto apprezzato, il predominante a dire il vero, è stato la scelta delle canzoni. Sono in molte, infatti, quelle che mi sono piaciute fin dal primo ascolto e sono aumentate con gli ascolti successivi. Si è parlato tanto dei "campioni", fra i quali erano presenti molte vecchie glorie. E' uscita fuori la solita polemica sul fatto che non si da spazio ai giovani, che bisogna che questi "vecchi" si facciano da parte ecc. In questo contesto l'ho trovata una polemica inutile e ridicola. Innanzitutto quei cantanti un po' più in là con gli anni servono anche per accrescere l'interesse verso la manifestazione canora, perché attraggono una fascia di pubblico rilevante, e questo non è un fattore da trascurare. Ma soprattutto: se un artista è bravo, che differenza fa se ha 30, 50 o 70 anni? Si può essere artisti di valore (ma vale in tutti i campi) ad ogni età. Se le canzoni sono belle ben vengano gli artisti di qualunque età. Magari molti di quelli che polemizzavano riguardo questo aspetto poi, nella vita di tutti i giorni, levano proteste contro il fatto che un lavoratore che perda il posto oltre una certa età viene buttato di lato, come un oggetto che non è più utile, tema trattato anche nella canzone di Concato, elogiata dai più. Ma si sa, in Italia si deve fare polemica su tutto.
Non ho condiviso alcune delle votazioni delle giurie di qualità (qualità mi pare una parola grossa, visto che molti di loro non avevano una grande attinenza con la musica). Ho notato un certo snobbismo. Quel tipo di snobbismo (presente in molti intellettuali o presunti, da loro stessi, tali) che tende a considerare di valore solo le opere impegnate, socialmente e politicamente. L'amore è diventato un tema banale, si deve osare, ci si deve "impegnare". Questo il loro parere. Il mio no. Non sono uno a cui piace ascoltare canzoni romantiche a iosa, anzi ne ascolto davvero poche, ma ci sono canzoni che parlano d'amore che sono oggettivamente belle, o quanto meno piacevoli. Ci vuole anche quello. Sono favorevole all'impegno politico e sociale, è necessario, ma ci vuole anche altro. Anche le canzoni "stupide", senza un significato importante e profondo. Il testo e l'argomento sono importanti, ma non sono l'unico aspetto da tenere in considerazione. E basterebbe andare a vedere il significato di molte delle canzoni di successo in inglese per rendersi conto che spesso non brillano per scrittura, anzi hanno testi a volte ridicoli, senza un barlume di valore letterario. Con questo non voglio criticare le canzoni impegnate che ci sono state al Festival di quest'anno, che in verità ho apprezzato molto. Semplicemente non mi piace lo snobbismo. Snobbismo dimostrato anche verso i due ragazzi (i Piquadro) provenienti da una passata edizione della trasmissione "Amici". La trasmissione può piacere o no, ma il valore di un artista o di una canzone non si giudica da quello. Non mi importa se una persona sia uscita da un reality, mi importa cosa sa fare. E qui chiudo l'argomento.
E credo sia proprio il caso di chiudere anche il post, data la lunghezza raggiunta. In conclusione il mio giudizio sul Festival di quest'anno è positivo, e lo è in particolar modo per le canzoni, scelte bene e in maniera eterogenea, in modo da accontentare più tipi di gusti musicali. Ognuno sceglierà la sua...

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