Stateless - Stateless

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Gli Stateless sono una promettente band di Leeds che in un'unica formazione unisce una band convenzionale formata da voce (Chris James), basso (Justin Percival) e batteria (David Levin) con l'elettronica (Kidkanevil ai piatti e al sampling e Rod alle tastiere e al live programming). "Stateless" è il loro album d'esordio, sotto l'etichetta discografica tedesca !K7, prodotto da Jim Abbiss (già produttore di Arctic Monkeys e Kasabian). Questo disco ha letteralmente entusiasmato DJ Shadow che ha addirittura voluto, oltre gli Stateless ad aprire i suoi concerti, che Chris cantasse (e scrivesse insieme a lui) due canzoni del suo nuovo album "The Outsider". Insomma un certo talento questi cinque inglesi dovranno pure averlo. Basta iniziare ad ascoltare il disco per capire che è proprio così.
Quello che subito colpisce è la profondità del suono. Le batterie fanno la loro parte magnificamente, innestate e lavorate con sapienza, possenti, robuste, insieme al basso che con queste va a braccetto. E poi la voce di Chris, con i suoi falsetti, pulita, delicata. Gli Stateless fanno sì che i suoni di voce e strumenti si sposino perfettamente con l'elettronica, e i suoi sampling, i loop di piano o di archi, le batterie. Un matrimonio riuscito e ricco di momenti interessanti. A partire da “Prism #1” e fino alla conclusiva "Inscape", capace di creare un'atmosfera particolare, intima, con quella vena triste e quei suoni in leggero crescendo. Emozionante. C'è "Exit", con la sua potente batteria a dare un ritmo deciso, i loop, i samples, lo scratch di Kidkanevil, tutti a comporre i tanti strati di questa torta. E poi "Bloodstream" con un semplice loop di piano, oltre basso e batterie che qui sono meno fragorosi, e la voce a disegnare una melodia tenera, dolce, molto bella. In "This Language" colpisce subito il motivo di archi che contribuisce a creare una maggiore tensione, insieme a tanti altri elementi tra i quali la struggente interpretazione di Chris e l'interessante e ben riuscito breve intervento rap, oltre alle parti parlate che si sentono a inizio e fine. Bella anche "Crash", malinconica, abbastanza semplice, in cui la voce di Chris ricorda quella più nota del Chris dei Coldplay.
Dieci canzoni che si potrebbero definire trip-hop, in cui si sente un buon sapore di elettronica ma anche tante emozioni che puntano dritto all'animo dell'ascoltatore. Canzoni intimiste, dal ritmo deciso, che sanno coinvolgere. Un interessante esperienza musicale da fare.
Ecco la lista dei brani dell'album:
  1. Prism #1
  2. Exit
  3. Bloodstream
  4. This Language (feat. Lateef the Truth Speaker)
  5. Down Here
  6. Radiokiller
  7. Running Out
  8. Crash
  9. Bluetrace
  10. Inscape

Al seguente indirizzo potete ascoltare delle anteprime di tutti i brani dell'album: http://www.juno.co.uk/products/274295-01.htm

Questo è invece il MySpace degli Stateless, dove si possono ascoltare alcune canzoni in streaming: http://www.myspace.com/statelessonline

Infine questo è il loro sito ufficiale: http://www.statelessonline.co.uk/

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