Bloc Party - A Weekend In The City

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E' uscito il 5 febbraio 2007 il secondo album dei Bloc Party, "A weekend in the city". Un album molto atteso, dato il grande successo del loro album d'esordio "Silent Arm" che nel 2005 suscitò consensi molto positivi da pubblico e critica.
I Bloc Party sono un gruppo indie rock/post punk formato da: Kele Okereke (chitarrista e cantante), Russel Lissack (chitarrista), Matt Tong (batterista) e Gordon Moakes (bassista). Vengono da Londra, anche se due dei quattro sono originari di Cina e Nigeria.
Ho letto diverse recensioni di questo album e in molti hanno espresso pareri negativi o comunque non proprio lusinghieri, trovandolo un lavoro non all'altezza del precedente. La mia opinione, invece, è diversa. L'ho ascoltato già diverse volte e devo dire che ad ogni riascolto mi piace sempre più. Certamente è meno immediato del precedente disco, più riflessivo, ha strutture melodiche molto ricercate, ma è piacevole sin dall'inizio, anche se non si entra subito in perfetta sintonia con tutte le canzoni. Ad ogni nuovo ascolto, però, si colgono nuove sottili sfumature che fanno avvicinare sempre più ad ogni brano.
Nei loro testi i Bloc Party descrivono la vita metropolitana fotografando la società attuale con tutti i suoi problemi, le sue contraddizioni, le sue nevrosi. Questo lavoro parla di ansia, di paranoia, dell'incapacità di costruire legami sociali reali, della solitudine esistenziale che paradossalmente affligge i più grandi agglomerati di esseri umani. Esso dà voce alle angosce della giovane Inghilterra, spaventata dal terrorismo che nasce all'angolo della strada e disillusa.
Gli undici brani del disco sono tutti di alto livello, a partire dalla prima ('Song For Clay'), che entra piano piano, con una introduzione vocale di Kele Okerke e poche note in sottofondo (chitarra e tastiera), per poi esplodere dopo circa un minuto con la forza della batteria di Tong. Si parte bene, molto bene. Si prosegue con 'Hunting For Witches', dal ritmo veloce e ballabile, il cui testo affronta il tema della "caccia alle streghe" (al diverso) seguita all’attentato che colpì Londra il 7 luglio 2005. Inizio dolce per 'Waiting For The 7.18' per acquistare poi molto più ritmo ed energia, con le chitarre a tagliare la melodia e gli ottimi grovigli ritmici del batterista a condire il tutto. Nei due brani successivi si affronta il tema del vuoto dei valori e dei punti di riferimento: prima in 'The Prayer', con la preghiera sula pista da ballo, e poi in 'Uniform', dove viene messa sotto accusa la commercializzazione dei movimenti giovanili, ridotti anch'essi a semplici prodotti di consumo. Poi c'è 'On', dove la voce è accompagnata inizialmente da un semplice beat per prendere poi ritmo e velocità, ma restando sempre in qualche modo pacata, relativamente tranquilla seppure energica. In 'Where Is Home?' si affronta la situazione degli immigrati di seconda generazione, una canzone scritta da Kele per il cugino, ucciso a diciotto anni per motivi razzisti. Il ritmo è frenetico e quasi ipnotico. Dopo è la volta della melodia lieve di 'Kreuzberg', pezzo molto malinconico nel ricordo di una serata e di un amore berlinese. A questo punto arriva una delle mie preferite, 'I still remember', brano orecchiabile e forse anche abbastanza pop. A mio avviso stupendo, costruito ad opera d'arte. Mi ha colpito subito. Infine, a chiudere il disco, restano 'Sunday' e 'SRXT'. La prima, anch'essa abbastanza pop, scorre tranquilla con un arpeggio di chitarra in sottofondo e la batteria a dare quel giusto tocco di movimento che non guasta. La seconda, 'SRXT', struggente lettera di un suicida, è la giusta chiusura dell'album, con una prima parte in cui si viene cullati dalla voce di Okereke e da una lenta chitarra per poi sfociare, verso la fine, in un mare di suoni e voci in stile Sigur Ros.
Insomma, il disco è davvero molto bello e piacevole, ben fatto, da comprare. Più si ascolta e più piace. Concedetevi anche voi un weekend in città.
Ecco l'elenco dei brani dell'album:
  1. Song For Clay (Disappear Here)
  2. Hunting For Witches
  3. Waiting For The 7:18
  4. The Prayer
  5. Uniform
  6. On
  7. Where Is Home?
  8. Kreuzberg
  9. I Still Remember
  10. Sunday
  11. SRXT

Al seguente link potete ascoltare degli spezzoni dei vari brani: link.
Mentre questo è il sito ufficiale dei Bloc Party: http://www.blocparty.com/
E questo il loro MySpace, dove si possono ascoltare alcune canzoni in streaming: http://www.myspace.com/blocparty

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